La Federazione Unitaria Lavoratori Industria della Confederazione Sammarinese del Lavoro esprime piena solidarietà a tutti i lavoratori della Cotes. Il gruppo è proprietà di un imprenditore sammarinese, che è stato anche Presidente dell’ANIS e della Camera di Commercio, per cui seguiamo con attenzione la vertenza aperta nei confronti dell’azienda dai dipendenti delle sedi italiane, rappresentati dalla FIOM-CGIL di Rimini e Perugia. Per noi la correttezza nelle relazioni sindacali, la dignità e i diritti dei lavoratori non hanno confini. Sul versante sammarinese si registrava da qualche tempo incertezza sul futuro dell’azienda, che nel novembre dello scorso anno faceva trapelare la notizia che, ad inizio 2024, la conclusione del progetto fibra ottica ed il rischio della perdita di importanti appalti avrebbero potuto comportare un significativo impatto negativo sui livelli occupazionali. Il rischio è diventato realtà in breve tempo. È doveroso ricordare che di ciò la Cotes ha incolpato gli ex committenti, ma nessuna autocritica è stata fatta rispetto alla incapacità nel riuscire a confermare una collaborazione che durava da decine di anni. A differenza di quanto è accaduto in Italia, a San Marino tutte le sigle sindacali hanno sottoscritto l’accordo con l’ANIS e la Segreteria di Stato per il Lavoro per la messa in mobilità di 24 lavoratori su 36. Nel nostro Paese lo scenario è totalmente diverso, perché il diritto agli ammortizzatori sociali non cambia in caso di accordo o meno tra le parti e non esiste la Cassa Integrazione Straordinaria. Il Governo ha peraltro disatteso una delle diverse deleghe introdotte nella scorsa legge di bilancio, che avrebbe dovuto reintrodurre specifiche tutele per coloro che perdono il lavoro in età avanzata. Tra i lavoratori della Cotes ve ne sono diversi prossimi alla pensione: ad essi, così come a tutti quelli di altre aziende che hanno perso o perdono il lavoro, assicuriamo il nostro massimo impegno affinché ciò venga portato a compimento dal Governo che scaturirà dalle prossime elezioni. Abbiamo appreso attraverso la stampa della recente firma in ambito di appalti e gestione della fibra ottica e 4G in territorio fra la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, TIM San Marino, TMS e Telenet: quest’ultima ha in comune con la Cotes lo stesso Amministratore ed ha attualmente in organico solamente 2 dipendenti amministrativi. Non conosciamo la portata di tale accordo e se produrrà nuovi posti di lavoro. Se così fosse, come ci auguriamo, monitoreremo quali maestranze verranno utilizzate ed a quali condizioni contrattuali. Riteniamo che gli ex dipendenti Cotes debbano avere la precedenza, a parità di professionalità richieste. Tornando alle dichiarazioni dell’azienda dei giorni scorsi in replica alla FIOM-CGIL, manifestiamo il nostro disappunto: per giustificare la mancata firma dell’accordo, l’azienda ha affermato che il sindacato avrebbe dovuto bloccare le dimissioni di coloro che hanno trovato una nuova collocazione. Secondo la proprietà della Cotes, per fornire maggiori tutele a chi ha più difficoltà a trovare una nuova occupazione, gli altri lavoratori dovrebbero rinunciare a cercare e a cogliere al volo nuove opportunità di lavoro. Si tratta di un vero e proprio ricatto. Invitiamo quindi anche noi la proprietà a rivedere questa posizione. Per inciso, anche nell’azienda sammarinese ci sono lavoratori che termineranno il proprio rapporto di lavoro fra qualche mese, per completare alcune commesse ancora in corso. C’è da augurarsi che, nel caso trovassero un nuovo impiego prima della data indicata per la messa in mobilità, la Cotes non si opponga alla firma di un accordo che ne preveda l’anticipo, al fine di assicurare maggiori tutele a detti lavoratori.
FULI-CSdL Federazione Unitaria Lavoratori Industria