Con la presente sono a segnalare, come avrete potuto leggere nel Giornalesm.com in questi giorni, che il giorno 10.06.2015 ho vinto presso il Tribunale di Rimini una causa per diffamazione promossa dal Sig. Carlo Filippini, editore del quotidiano ''L'Informazione'' contro il sottoscritto.
Filippini mi aveva querelato per diffamazione in quanto avevo scritto della presenza di lavoratori in nero nella redazione del giornale sammarinese che lui stesso dirige e del fatto che tuttora la redazione de L'Informazione lavora in locali con abuso edilizio (hanno chiuso un terrazzo con una finestra-veranda e questa area, il terrazzo chiuso, fa parte dell'ufficio-redazione), peraltro già sanzionato dall'autorità competente - Ispettorato abusi edilizi. Filippini sarà denunciato per falsa testimonianza e calunnia a Rimini. Reati che hanno una condanna di almeno 2 anni di prigionia se ritenuti colpevoli.
Il Tribunale di Rimini mi ha assolto in quanto i fatti da me descritti corrispondono a verità.
Quindi un'autorità giudiziaria stabilisce che nella redazione dell'Informazione il Sig. Ivan Pinzari stampa e distribuisce (come da sue dichiarazioni) in nero il quotidiano l'Informazione dal 2007 cioè da ben 8 anni. Quindi Pinzari lavora in maniera irregolare, cioè in nero, in quanto ha un solo contratto di collaborazione - come da dichiarazione dell'ufficio del lavoro -, come procacciatore d'affari nella zona della Valconca, dal 2008 al 2010. E' scoperto prima del 2008 e dopo il 2010.
La piaga del lavoro nero è un problema che va estirpato in ogni modo!
Spero vivamente che questo Direttivo sappia prendere una ferma posizione contro l'uso di lavoratori non in regola, che svilisce la nostra professionalità e pone in condizioni di vantaggio un operatore rispetto ad un altro.
Chiedo inoltre che questa spettabile Consulta sappia sanzionare in maniera significativa chi fa uso di lavoratori irregolari.
A disposizione per fornire tutti i documenti necessari,
cordialmente
Marco Severini - Direttore Giornalesm.com, giornalista pubblicista.
ps. Questa mattina ho dato mandato ai miei legali di presentare querela contro Antonio Fabbri, L'Informazione e il sito internet Libertas.sm, per averlo divulgato, per l'articolo ''Antonio Fabbri - L'informazione di San Marino: Grazie a certi illuminati pareri il Paese ha fatto un figurone sul panorama internazionale / Il dottor Romeo sostenitore dell’autorità politica''. in quanto il giornalista Fabbri oltre a scrivere cose non vere su mie prese di posizione (anche ultimamente mi sono espresso in maniera contraria al controllo politico della stampa - infatti ho espresso opinione negativa nei confronti della candidatura dell'Avv.Bonelli, fondatrice del movimento politico Koinè, peraltro caldeggiata dalla Carlo Filippini Editore) si permette di offendere la mia persona in quanto, evidentemente, non ha altri argomenti per contrastarmi. Evidentemente l'aver perso al Tribunale di Rimini, l'essere stati sbertucciati di fronte al paese e la pubblicazione di articoli sul lavoro nero nella redazione dell'Informazione ha fatto molto male. Chiedo che il Direttivo della Consulta prenda posizioni e sanzioni questo modo di fare giornalismo che privilegia l'insulto, la menzogna, lo scontro anziché la verità dei fatti e la difesa corretta delle proprie posizioni . Saluti, Marco Severini.
Filippini mi aveva querelato per diffamazione in quanto avevo scritto della presenza di lavoratori in nero nella redazione del giornale sammarinese che lui stesso dirige e del fatto che tuttora la redazione de L'Informazione lavora in locali con abuso edilizio (hanno chiuso un terrazzo con una finestra-veranda e questa area, il terrazzo chiuso, fa parte dell'ufficio-redazione), peraltro già sanzionato dall'autorità competente - Ispettorato abusi edilizi. Filippini sarà denunciato per falsa testimonianza e calunnia a Rimini. Reati che hanno una condanna di almeno 2 anni di prigionia se ritenuti colpevoli.
Il Tribunale di Rimini mi ha assolto in quanto i fatti da me descritti corrispondono a verità.
Quindi un'autorità giudiziaria stabilisce che nella redazione dell'Informazione il Sig. Ivan Pinzari stampa e distribuisce (come da sue dichiarazioni) in nero il quotidiano l'Informazione dal 2007 cioè da ben 8 anni. Quindi Pinzari lavora in maniera irregolare, cioè in nero, in quanto ha un solo contratto di collaborazione - come da dichiarazione dell'ufficio del lavoro -, come procacciatore d'affari nella zona della Valconca, dal 2008 al 2010. E' scoperto prima del 2008 e dopo il 2010.
La piaga del lavoro nero è un problema che va estirpato in ogni modo!
Spero vivamente che questo Direttivo sappia prendere una ferma posizione contro l'uso di lavoratori non in regola, che svilisce la nostra professionalità e pone in condizioni di vantaggio un operatore rispetto ad un altro.
Chiedo inoltre che questa spettabile Consulta sappia sanzionare in maniera significativa chi fa uso di lavoratori irregolari.
A disposizione per fornire tutti i documenti necessari,
cordialmente
Marco Severini - Direttore Giornalesm.com, giornalista pubblicista.
ps. Questa mattina ho dato mandato ai miei legali di presentare querela contro Antonio Fabbri, L'Informazione e il sito internet Libertas.sm, per averlo divulgato, per l'articolo ''Antonio Fabbri - L'informazione di San Marino: Grazie a certi illuminati pareri il Paese ha fatto un figurone sul panorama internazionale / Il dottor Romeo sostenitore dell’autorità politica''. in quanto il giornalista Fabbri oltre a scrivere cose non vere su mie prese di posizione (anche ultimamente mi sono espresso in maniera contraria al controllo politico della stampa - infatti ho espresso opinione negativa nei confronti della candidatura dell'Avv.Bonelli, fondatrice del movimento politico Koinè, peraltro caldeggiata dalla Carlo Filippini Editore) si permette di offendere la mia persona in quanto, evidentemente, non ha altri argomenti per contrastarmi. Evidentemente l'aver perso al Tribunale di Rimini, l'essere stati sbertucciati di fronte al paese e la pubblicazione di articoli sul lavoro nero nella redazione dell'Informazione ha fatto molto male. Chiedo che il Direttivo della Consulta prenda posizioni e sanzioni questo modo di fare giornalismo che privilegia l'insulto, la menzogna, lo scontro anziché la verità dei fatti e la difesa corretta delle proprie posizioni . Saluti, Marco Severini.
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