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Giovani e lavoro: un futuro da conquistare

22 mag 2015
Giovani e lavoro: un futuro da conquistare
“La dura lezione di questa crisi si può sintetizzare in una frase di Bob Kennedy: Il futuro non è un dono, ma una conquista”. Marco Tura, segretario CDLS, partecipa al dibattito pubblico “Giovani e lavoro: la speranza oltre la crisi”, promosso dall’associazione Amici dell’Università Cattolica con il sostegno della Diocesi San Marino-Montefeltro.

Il segretario della CDLS parte dalla frattura socio economica iniziata nel 2007 con il fallimento della Lehman Brothers: “Prima della grande crisi a San Marino nascevano due aziende al giorno, una vivacità imprenditoriale che creava 800 nuovi posti di lavoro all’anno, ossia il doppio della domanda di occupazione interna. Un sistema che garantiva un’ampia gamma di soluzioni e opportunità, insiema a una rete di sicurezze che talvolta si traducevano in una mentalità che vedeva il posto di lavoro come un impiego redditizio, poco impegnativo e vicino a casa”,

Ma soprattutto, puntualizza Marco Tura, “il posto di lavoro lo si dava per scontato”. Oggi la realtà socio-economica sammarinese è molto diversa: “Il 2014 si è chiuso con un tasso di disoccupazione che ha sfiorato il 10%, una percentuale assolutamente inedita per la nostra Repubblica, ma è la struttura della platea di chi è senza lavoro che inquieta oltre misura: i due terzi dei disoccupati sono diplomati o laureati e il 50% sono giovani. Inoltre tra i 520 diplomati iscritti nelle liste di collocamento, circa 200 sono ragionieri, diploma che solo qualche anno fa era tra i più spendibili sul mercato occupazionale”.

Così la logica dei numeri ha rotto vecchi schemi e imposto nuovi comportamenti: “Molti ragazzi – continua il segretario CDLS- si affrancano dalle famiglie e spendono le loro competenze all’estero, c’è un inedito dinamismo imprenditoriale giovanile e la maggior parte dei ragazzi non aspetta passivamente la chiamata dell’Ufficio del Lavoro. E’ insomma chiaro che per un Paese come San Marino, che ha raggiunto l’invidiabile risultato di un tasso di scolarità del 98% per la scuola superiore e del 64% per l’Università, la dura lezione di questa crisi si può sintetizzare in una frase di Bob Kennedy: Il futuro non è un dono, ma una conquista”.

Ma ovviamente “ la buona volontà delle nuove generazioni non basta, perché in uno scenario economicamente ancora molto difficile è indispensabile definire le nuove traiettorie di sviluppo, che devono tenere conto della vocazione di San Marino per un sistema ad economia mista, ovvero basato su industria, costruzioni, finanza, commercio e turismo”.

Per il segretario Tura, insieme la vecchio modello che si basava sui pilastri del segreto bancario e dell’anonimato societario, è definitivamente tramontato anche il miraggio della Piazza finanziaria: “Dal mio osservatorio di sindacalista, ho chiaro lo scenario di un Paese in bilico tra declino e sviluppo. Per evitare di entrare in una spirale di declino non solo economico ma anche culturale e sociale, San Marino ha di fronte l’obbligo di aprirsi al mondo esterno e di capire le continue trasformazioni dell’economia globale”.

E per un settore tradizionalmente importante come quello dell’industria, “emerge con forza la necessità di puntare sull’innovazione, che oggi significa non solo cambiare i processi produttivi, ma soprattutto cambiare i prodotti. Lo dimostra quel retroterra di imprenditoria creativa e di qualità che ha retto alla crisi e che, a fronte di tante chiusure e licenziamenti, offre opportunità di lavoro principalmente a operai specializzati e laureati in materie tecnico-scientifiche”.

Innovazione, ma anche formazione. Il segretario CDLS indica il sistema duale scuola-lavoro e la formazione professionale come due “risposte strategiche” alla disoccupazione giovanile: “Come sindacato abbiamo proposto di realizzare un’analisi dei bisogni formativi delle imprese in modo di avviare progetti formativi volti ad avvicinare domanda e offerta di lavoro e gestire in maniera ottimale il turn-over all’interno delle aziende”.

Infine la prospettiva europea. “Aprirsi significa mettere in movimento volontà di fare e talenti attraverso uno scambio continuo, che si gioca in prima battuta in una dimensione europea e su questo punto San Marino ha avviato un processo negoziale con l’UE che punta all’integrazione nel mercato unico. Una prospettiva che incrinerà la chiusura culturale di chi, per molto tempo, ha coltivato il mito della sovranità per usarla come scudo utile a nascondere opacità, privilegi e rendite di posizione”.

“Chi meglio dei giovani può interpretare questa fase?”, si chiede infine Marcio Tura. “Ai giovani tocca il compito di immergersi con impegno nella società della conoscenza e della competenza; alle classi dirigenti, al sindacato, alla politica e alle istituzioni il dovere di creare tutte le condizioni per garantirgli a pieno titolo il diritto di avere un futuro”.

L’incontro “Giovani e lavoro: la speranza oltre la crisi” è in calendario venerdì 22 maggio a Novafeltria presso il teatro Montefeltro (ore 21)

Al dibattito interverranno il Prof. Alessandro Rosina, docente dell’Università Cattolica e coautore del Rapporto Giovani 2014, che traccerà un quadro aggiornato sull’occupazione giovanile. Seguiranno poi gli interventi di Marco Tura, segretario della CDLS, e del Dr. Luca Tonelli del Centro Studi Politiche del Lavoro della Prov. di Rimini, che contestualizzeranno la situazione della realtà sammarinese, riminese e della Valmarecchia.

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