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Giudici, SSD: "Rallentare presa d'atto è azione impropria sul lavoro della magistratura"

5 ott 2019
Giudici, SSD: "Rallentare presa d'atto è azione impropria sul lavoro della magistratura"

Le preoccupazioni manifestate da più parti relative ai ritardi che si sono accumulati nell’esercizio della giustizia trovano la loro conferma nella decisione assunta dall’Eccellentissima Reggenza di inserire fra le urgenze non rinviabili, al pari dell’approvazione del bilancio dello Stato, la presa d’atto per la nomina dei due giudici d’appello vincitori del concorso conclusosi già da alcuni mesi. Sono tantissime infatti le cause in tribunale che non trovano risposta in sede di appello civile e amministrativo e queste rallentano quelle in sede penale, fra cui la più rilevante riguarda il conto Mazzini. Il Consiglio Giudiziario, dopo la scomparsa prematura del Prof. Ferroni e il pensionamento del Prof. Guidi, si è mosso per tempo nel definire ed approvare le procedure di reclutamento di due nuovi magistrati ed il concorso si è svolto regolarmente. Il Consiglio Grande e Generale che non ha più, come accadeva un tempo, il potere di nomina dei giudici, ha il solo compito di avviare gli atti e prendere atto delle procedure, affinché un potere che possa godere della massima autonomia dalla politica ed essere esercitato con competenza ed efficienza. Rallentare la presa d’atto, così come sta avvenendo da parte di alcune forze politiche che stanno adottando gli strumenti dell’ostruzionismo, significa esercitare un’azione impropria sul lavoro della magistratura, costretta da tale rallentamento ad allungare i termini di esame di processi d’appello facendo correre il rischio della prescrizione dei reati. Tale ingerenza non è accettabile in un Paese democratico dove la separazione dei poteri deve essere il principio regolatore di ogni azione dei singoli poteri. SSD invita pertanto le forze politiche a garantire con equilibrio e responsabilità, fin dalla prossima convocazione del Consiglio Grande e Generale, il buon andamento della giustizia, rilevando come il percorso di nomina dei due nuovi giudici di appello non possa essere fermato o modificato da decisioni della politica.

c.s. Sinistra Socialista Democratica


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