Il Prof. Renato Clarizia ha ritenuto di rendere pubbliche alcune sue considerazioni in ordine al rifiuto del Governo di corrispondergli il compenso quale Presidente di Banca Centrale fino al 15 dicembre prossimo, pur in presenza delle sue dimissioni a far data dall’1 agosto.
I sottoscritti intendono far presente quanto segue:
Il Presidente Clarizia ricorda male. Nell’incontro del 17 giugno alle 18 presso la Segreteria di Stato per le Finanze con i membri del Comitato Credito e Risparmio (assente solo il Segretario Valentini) il Presidente Clarizia non affrontò affatto la questione del suo compenso fino a dicembre. Riferì invece di essere addivenuto alla decisione di rassegnare le dimissioni in quanto aveva compiuto un percorso in Banca Centrale col dr. Giannini e – con la dipartita di quest’ultimo – veniva meno la possibilità di una comune progettualità col Direttore anche solo per i successivi sei mesi. Volendo dare alla politica sammarinese il tempo e il modo di trovare un nuovo Presidente le sue dimissioni avrebbero avuto efficacia dall’1 agosto 2015. Coerentemente, la lettera in data 18 giugno in cui il Prof. Clarizia ha comunicato formalmente ai membri del Comitato Credito e Risparmio l’intenzione di rassegnare le sue dimissioni da Presidente di Banca Centrale di ciò e solo di ciò parla;
Se il Prof. Clarizia del pagamento del suo emolumento fino a dicembre abbia parlato in altra sede con altri componenti del Comitato Credito e Risparmio non sappiamo. Di certo chi avesse promesso non aveva il mandato del Governo;
Non abbiamo risposto alla missiva del Prof. Clarizia del 16 luglio scorso perché ci era parsa una comunicazione dai toni non consoni al Presidente di una banca centrale, oltretutto da chi in questi anni da San Marino ha avuto tanto in termini economici;
Quanto all’affermazione riguardante gli interlocutori stranieri il Prof. Clarizia può stare tranquillo: il cammino virtuoso è stato fortemente voluto dalla attuale classe dirigente politica sammarinese prima che lui arrivasse e non è certo la sua uscita di scena a seguito di dimissioni, con un anticipo di quattro mesi e mezzo dalla scadenza del mandato, che lo bloccherà.
Antonella Mularoni – Segretario di Stato al Territorio e Ambiente
Francesco Mussoni – Segretario di Stato alla Sanità
I sottoscritti intendono far presente quanto segue:
Il Presidente Clarizia ricorda male. Nell’incontro del 17 giugno alle 18 presso la Segreteria di Stato per le Finanze con i membri del Comitato Credito e Risparmio (assente solo il Segretario Valentini) il Presidente Clarizia non affrontò affatto la questione del suo compenso fino a dicembre. Riferì invece di essere addivenuto alla decisione di rassegnare le dimissioni in quanto aveva compiuto un percorso in Banca Centrale col dr. Giannini e – con la dipartita di quest’ultimo – veniva meno la possibilità di una comune progettualità col Direttore anche solo per i successivi sei mesi. Volendo dare alla politica sammarinese il tempo e il modo di trovare un nuovo Presidente le sue dimissioni avrebbero avuto efficacia dall’1 agosto 2015. Coerentemente, la lettera in data 18 giugno in cui il Prof. Clarizia ha comunicato formalmente ai membri del Comitato Credito e Risparmio l’intenzione di rassegnare le sue dimissioni da Presidente di Banca Centrale di ciò e solo di ciò parla;
Se il Prof. Clarizia del pagamento del suo emolumento fino a dicembre abbia parlato in altra sede con altri componenti del Comitato Credito e Risparmio non sappiamo. Di certo chi avesse promesso non aveva il mandato del Governo;
Non abbiamo risposto alla missiva del Prof. Clarizia del 16 luglio scorso perché ci era parsa una comunicazione dai toni non consoni al Presidente di una banca centrale, oltretutto da chi in questi anni da San Marino ha avuto tanto in termini economici;
Quanto all’affermazione riguardante gli interlocutori stranieri il Prof. Clarizia può stare tranquillo: il cammino virtuoso è stato fortemente voluto dalla attuale classe dirigente politica sammarinese prima che lui arrivasse e non è certo la sua uscita di scena a seguito di dimissioni, con un anticipo di quattro mesi e mezzo dalla scadenza del mandato, che lo bloccherà.
Antonella Mularoni – Segretario di Stato al Territorio e Ambiente
Francesco Mussoni – Segretario di Stato alla Sanità
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