Quest'anno, il Giorno della Memoria, testimonianza universale della tragedia della Shoah, deve drammaticamente fare i conti con i fallimenti della politica. Deve fare i conti con contraddizioni terribili che si traducono in sconfitte morali e storiche. La Memoria che oggi celebriamo è come una pietra preziosa che nessuno potrà scalfire ma rappresenta anche una pietra di inciampo di fronte ai percorsi dell'interesse e della violenza che si vorrebbero segnati in maniera ineludibile. Su questa pietra immaginiamo ci sia scritto "stai attento alla strada che percorri, rifletti, guardami, ricorda" Vale prima di tutto per noi italiani che non abbiamo fatto i conti con la storia, e di questo siamo ora chiamati a costatare il prezzo. I nostri partigiani hanno combattuto una guerra civile per liberare l'Italia da una dittatura criminale nella speranza di un futuro di pace profonda e duratura all'interno del tessuto sociale equo e pacificato. Allo stato attuale, tanti sono i segnali che ci inducono a pensare che il loro sacrificio sia stato vano ma noi vogliamo (e dobbiamo) crederci ancora, dobbiamo, come cittadini e essere umani, credere ancora nella Pace e nella qualità politica rigenerata dagli errori. Con questo mio breve saluto voglio augurarvi una buona Giornata della Memoria, una giornata che sia di riflessione pacata ma ferma, di inevitabile dolore ma di altrettanta inevitabile volontà di agire di fronte a una realtà delle cose in cui non sembra esserci posto per l'umanità.
cs La presidente del comitato provinciale ANPI di Rimini Annarita Tonini