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Legge elettorale, Luca Lazzari (Psd): "Una riflessione necessaria"

19 giu 2024
Legge elettorale, Luca Lazzari (Psd): "Una riflessione necessaria"

La legge elettorale attualmente in vigore ha manifestato nel corso degli anni diverse criticità che impongono una seria riflessione. Questo tema potrebbe sembrare di esclusivo interesse degli addetti ai lavori, ma in realtà non è così: le regole del gioco influenzano enormemente il gioco stesso, ovvero il modo in cui i partiti pensano e fanno la politica. L’impianto della legge risale al 2007, con l'obiettivo chiaro di favorire la governabilità e l’alternanza democratica. In che modo? Con l’introduzione delle coalizioni di liste e di un sistema maggioritario che si innesca qualora nessuna coalizione o lista ottenga la maggioranza assoluta al primo turno.

Prima criticità: Nel 2009, il PSD si è diviso in due tronconi. Questo evento ha segnato l'inizio di un processo di frammentazione che ha allontanato sempre di più la realtà politica sammarinese dal bipolarismo, rendendo così inadatto il modello su cui è impostata la legge.

Elezioni del 2016: Le elezioni del 2016 hanno messo in luce le storture intrinseche di questo sistema elettorale. La coalizione guidata dalla DC ottenne 25 seggi, mentre la coalizione Adesso.sm ne ottenne 20. Al ballottaggio, vinse Adesso.sm che ricevette un premio di 15 seggi, sottraendoli alle altre liste. Il risultato del ballottaggio evidenziò la distorsione della rappresentanza causata dal premio di maggioranza.

Modifiche del 2019: Nel 2019, la legge elettorale ha subito ulteriori modifiche che hanno complicato ancora di più il sistema. La principale: se nessuna coalizione o lista ottiene la maggioranza assoluta dei voti al primo turno, anziché andare direttamente al ballottaggio, è stata prevista la possibilità di conferire mandato alla coalizione o lista che ha ottenuto più voti, la quale deve assicurarsi almeno 35 seggi per chiudere con buon esito le consultazioni.

Effetti del Carattere Ibrido della Legge Elettorale: Il carattere ibrido della legge elettorale ha accentuato oltremodo il tatticismo della politica:
1. Lontani dal bipolarismo, le coalizioni vengono formate più che su reali convergenze programmatiche e identitarie, su calcoli opportunistici.
2. Le pre-dichiarazioni sulle alleanze vengono presentate senza conoscere i candidati o i programmi delle altre liste, dunque in modo totalmente pregiudiziale.
3. Le coalizioni non possono essere sciolte in fase di consultazione, lasciando così spazio al ricatto politico all’interno delle coalizioni stesse e la possibilità che si formino maggioranze complesse.
4. Il ballottaggio rimane come arma ricattatoria durante le negoziazioni sul mandato, aggiungendo un ulteriore elemento di carattere tattico che distorce il processo democratico.
5. Il sistema maggioritario, che si attiva in caso di ballottaggio, non agisce sui singoli candidati come avviene tradizionalmente, ma sulle coalizioni, alterando l’equilibrio democratico e riducendo la responsabilità politica dei singoli eletti.
6. Il premio di maggioranza, così come concepito, può condurre, come avvenuto nel 2016, alla creazione di maggioranze artificiose e dunque strutturalmente deboli e più facilmente condizionabili.

Altri punti critici sono:
- lo sbarramento del 5%, che rischia di escludere una significativa percentuale di elettori dalla rappresentanza consiliare (come è avvenuto in queste ultime elezioni);
- il voto estero, che rappresenta un terzo del corpo elettorale, ed è caratterizzato da una partecipazione al voto molto bassa.

Per le considerazioni sopra esposte sarebbe auspicabile avviare subito una riflessione seria e onesta sulla legge elettorale, ora che inizia la nuova legislatura e si è lontani dalle pressioni delle elezioni e dalle logiche di convenienza politica. Serve una revisione che riduca il tatticismo e offra più spazio al confronto programmatico, che limiti il calcolo politico e garantisca più attenzione al rispetto per i principi democratici. Credo che questo sia un passaggio chiave per costruire un sistema elettorale che rispecchi maggiormente la volontà popolare e rafforzi la qualità della nostra democrazia.

c.s. Luca Lazzari, Presidente PSD






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