La Giornata della Memoria ha lo scopo di ricordare “all’umanità” di quale “disumana capacità” è dotato l’uomo, mettendo in evidenza una considerazione essenziale: l’eliminazione sistematica di un popolo, cioè il genocidio, diventa possibile solo quando la parte dell’umanità, apparentemente non coinvolta, resta indifferente. Indifferenza e violenza hanno la stessa radice etica e morale, a volte è peggiore la prima della seconda. Per questo motivo dobbiamo continuare ad indignarci e a reagire promuovendo la democrazia e la pace come reazione all’Olocausto, ascoltando il monito di Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”. C’è un bellissimo romanzo di Todd Strassel, diventato poi il famoso film “L’onda” di Dennis Gansel, che mette a nudo questa fragilità sociale dimostrando scientificamente come l’involuzione totalitaria è facilmente possibile anche nelle civiltà più evolute e democratiche. Ascoltare e dare corpo a quanto dice Primo Levi è quindi indispensabile per garantire un livello, almeno accettabile di libertà. Quindi la Giornata della Memoria non è un inno asettico all’ebraismo, ma un monito universale che vale per tutte le etnie, per tutte le razze e per tutti i popoli. Di fronte all’involuzione populista che grandi parti del mondo stanno subendo dobbiamo alzare le antenne, perché quando si agisce - diceva Rita Levi Montalcini - ascoltando la regione limbica del cervello, quella primordiale, è facile conquistare il consenso, ma è altrettanto facile che le relazioni basate sul dialogo e il rispetto dell’altro, soccombano alla violenza. Violenza, discriminazione, emarginazione, tortura, esecuzioni sommarie, terrorismo sono all’ordine del giorno in Yemen, Siria, Somalia, Ucraina, Afghanistan, Iran, Congo, Israele fino ad arrivare allo sterminio come sta accadendo oggi stesso in Palestina. Ciò accade perché restiamo indifferenti, perché non ci indigniamo abbastanza, non protestiamo, non partecipiamo e magari continuiamo a sostenere governi che non si battono convintamente per la pace e per il dialogo. Per dare un significato forte al monito che Strassel, Gansel, Levi e Montalcini e soprattutto per dare un significato profondo alla Giornata della Memoria, Libera segnala l’importante iniziativa organizzata da un gruppo di giovani sammarinesi che il 27 gennaio (ore 17,00) a Domagnano faranno il punto sulla realtà palestinese e raccoglieranno fondi con un aperitivo solidale, da destinare alla popolazione civile che sta subendo gli effetti di una terribile guerra.
cs Libera