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Movimento Cannabis For Future – San Marino: Cannabis e Politica

15 gen 2021
Movimento Cannabis For Future – San Marino: Cannabis e Politica

Come da sempre affermato dal nostro staff, Cannabis For Future San Marino è un movimento che vuole prendere le giuste distanze dagli ambienti della politica sammarinese. Tuttavia, il tema che noi portiamo avanti è stato costantemente politicizzato, questo ha portato nella storia corrente ad una distinzione netta delle fazioni politiche della nostra Repubblica, distinguendo i partiti a favore, quelli contro e quelli con eventuali sfumature tra i due estremi, relativamente alla possibile apertura del Paese alla pianta della cannabis. Non siamo qui a sottolineare che diversi studi scientifici affermano che la cannabis non abbia mai ucciso nessuno, a differenza di altre droghe lecite e culturalmente accettate come il tabacco ed altre, il cui consumo è spesso incitato, come l’alcol. Rispetto ad un anno fa, alcuni partiti centrali nell’arena politica hanno dovuto rivedere la propria opinione in merito a questo tema. Le ragioni sono a noi sconosciute ma sosteniamo che tutti i cittadini siano portati a pensare che questa scelta sia stata una necessità dovuta al cambio dello scenario globale nel tema cannabis, ciò è un chiaro riferimento a quei partiti che storicamente sono stati contro a un’apertura rispetto alle droghe leggere. Questo nostro comunicato ha l’obiettivo di sollecitare la discussione in politica, in quanto dalla creazione del nostro movimento abbiamo visto come vi sia stata una accelerazione del dibattito, fomentato anche da giornali cartacei/online e televisione (come la puntata della trasmissione “Viceversa” di San Marino - RTV). Finalmente abbiamo visto la politica interessarsi di fronte al pubblico sammarinese, oltre che all’interno delle aule del Palazzo Pubblico. Questo è il dibattito necessario che poteva, e può ancora, indurci a intraprendere la giusta strada verso l’informazione corretta e migliorare la condizione legislativa in cui il Paese versa, stiamo parlando della incresciosa legge antidroga promulgata nel 1997. Noi comprendiamo estremamente bene le motivazioni che hanno portato l’allora governo alla definizione di tale legge, ma ad oggi non esistono più le condizioni che spiegavano quell’atto così drastico nei confronti della cittadinanza. Nel 2020 abbiamo visto come moltissimi Paesi nel mondo occidentale si siano aperti alla legalizzazione o anche solo a leggi meno severe per qualsiasi utilizzo di cannabis. Pensiamo che il cambio improvviso di rotta di alcuni partiti storicamente contrari alla cannabis (in qualsiasi ambito di utilizzo) sia tratto dell’esperienza di altri Paesi che hanno riscontrato in questa pianta un’opportunità e dei benefici da poter sfruttare in diversi ambiti. Fino ad ora i temi che hanno trovato tutti d’accordo sono: l’uso terapeutico, supportato ulteriormente dalla sentenza del 2 dicembre 2020 dell’ONU su raccomandazione dell’OMS e l’uso industriale della cannabis sul quale tutti noi sappiamo esserci un settore con enormi potenzialità di crescita in svariati ambiti. Un argomento però è centrale. Cioè, un tema che ha configurato il vero problema per la cittadinanza negli ultimi anni. Un problema trasformatosi in una questione sociale e che è diventato dilagante nell’ultimo decennio, con un trend esponenziale nella società sammarinese, soprattutto tra i giovani. Stiamo parlando dell’ingiustamente definito uso “ludico”. Il termine “ludico” o “ricreativo” può essere usato solo con la cannabis, dato che con quest’ultima si possono avere molti altri utilizzi alternativi (ad esempio quello terapeutico e industriale), oltre al consumo personale. Mentre, il consumo di alcol o tabacco è impossibile definirlo “ludico” dato che il loro utilizzo è ludico o ricreativo di per se e quindi non può venire catalogato con questi termini; chiunque alla domanda: “fai uso ludico di alcol/tabacco?” replicherebbe “perché ci sono utilizzi alternativi?”). Nell’ottobre 2020 tutti gli esponenti politici, indistintamente dal loro orientamento, parlavano del tema cannabis, chi più apertamente e chi meno. Di fatti è stata istituita una commissione consigliare che avrebbe dovuto dibattere sul tema. Ma in seguito alle prime due riunioni della Commissione Sanità avvenute nel periodo riportato, il tema ha incominciato a scemare sempre più, sostituito successivamente dal tema “pandemia” (che ad ogni modo ci porteremo dietro ancora per diverso tempo indipendentemente dalle opinioni politiche o dal negazionismo di alcuni cittadini). La discussione sulla cannabis non si può fermare a causa della pandemia, così come altri temi centrali. Tuttavia proprio come iniziato, il dibattito politico sulla cannabis si è eclissato nell’oblio della disinformazione, sotto anche le dichiarazioni di alcuni esponenti politici che sostengono tutt’ora che la cannabis sia “droga di passaggio” (informazione completamente infondata scientificamente) e “causa di aumento di incidenti stradali” (quest’ultima affermazione è molto controversa). Spieghiamoci meglio: la discussione avvenuta in Commissione Sanità non ha portato ad alcuna azione concreta, se non la prospettiva data ai cittadini di portare l’argomento cannabis nelle aule della politica sammarinese (per l’ennesima volta, noi diremmo). In sostanza, nulla di nuovo. Sono passati tre mesi dalla pubblicizzazione dell’ultima riunione della preposta commissione e non è emersa alcuna novità, nemmeno un commento da parte dei commissari. Avremmo qualcosa da ridire anche su alcune delle persone che compongono tale commissione, le quali non sono in grado di dibattere su un tema che (parlando francamente) pare non essere nemmeno di loro competenza specifica. Non vogliamo fare nomi in quanto non è nostro intento discriminare, ma in generale possiamo dire che non vi è nessuno al suo interno che possa fare gli interessi specifici di noi giovani. La Repubblica di San Marino ha la legislazione più proibizionista del continente europeo ed è paragonabile a Stati quali: Afghanistan, Burundi e Burkina Faso. A noi pare vergognoso che un Paese del continente europeo, garante di LIBERTA’ ed UGUAGLIANZA, quale il nostro, abbia una legislazione simile. È compito e obbligo della politica discutere e proporre soluzioni concrete a questi temi, MENTRE INVECE SIAMO “SOLO” NOI GIOVANI A DOVERCI SPENDERE PER STIMOLARE UN DIBATTITO CHE COSTANTEMENTE VIENE SOTTERRATTO PER INTERESSI CHE SONO TUTT’ALTRO CHE PER IL BENE DEL PAESE. Molto probabilmente molti si farebbero una risata alla gigantesca ed imponente frase “per il bene del Paese” accostata al fatto che stiamo parlando di una pianta, oltretutto. Ma non possiamo scherzare se ogni anno centinaia di giovani sammarinesi, spesso minorenni, vengono accusati di un reato penale anche solo per detenere residui di cannabis. Noi ci chiediamo, ma in quale altro Stato occidentale succede tutto ciò in proporzione? È questo il risultato di anni e anni di proibizionismo e falsa informazione, incitata ed accentuata spesso e volentieri dalle stesse persone che ricoprono ruoli istituzionali, i quali sembrano avere i paraocchi per quanto non capiscono che il tema è centrale e non solo per gli aspetti terapeutici ed economici, ma centrale perché i giovani sammarinesi sono vittime dell’odierna legislazione; questo è un problema sociale e dobbiamo capirlo in un modo o nell’altro. Per cui: cosa aspettiamo a trovare una soluzione? Cosa aspetta la politica a darci le risposte tempestive che ci servono? Cosa aspettiamo per ascoltare opinioni di veri studiosi (quali medici e psicologi) del tema? E cosa aspettiamo a parlare dei risvolti psicologici dei nostri ragazzi accusati di reati penali per non aver fatto assolutamente nulla se non essersi fumati una canna? Il Consiglio Grande e Generale è il posto dove si prendono le decisioni più importanti per il bene delle persone. Oggi i politici devono ascoltare la scienza, che afferma la necessità di rivedere il dibattito sulla cannabis anche a fronte delle odierne scoperte scientifiche, senza rimanere alle solite superstizioni (ovviamente non scientifiche) derivanti dalla cultura non europea degli anni trenta. Noi constatiamo un completo ed increscioso disinteresse della politica nei confronti di tematiche all’ordine del giorno in Repubblica da decenni, la quale ignora e sotterra il problema. Se non agiamo oggi esso riemergerà inevitabilmente in futuro. I politici hanno l’obbligo morale di capire che il dibattito e le Azioni Concrete, non possono essere rimpiazzate da “contentini”, come quelli che ci hanno propinato fino ad ora, per poi seppellire tutto in cantina nuovamente finché qualcun altro non risolleverà ancora una volta la questione. Noi SCONGIURIAMO il popolo, i media e soprattutto la politica di riaprire il dibattito non solo per l’ambito terapeutico ed industriale (molto importanti e assolutamente centrali a causa delle proprietà che la cannabis offre) ma anche per l’uso personale, il quale, lo ribadiamo ancora una volta, è il motivo per cui ad oggi abbiamo una delle leggi più proibizioniste dell’europa continentale e che nulla centrano con i valori di LIBERTA’ ed UGUAGLIANZA che contraddistinguono il nostro Paese. Concludendo, il nostro commento è da inserire in un più ampio contesto, ovvero un processo verso la legalizzazione, nel quale vi sono certi passaggi che consideriamo obbligatori, dovuti dal semplice fatto che non è possibile passare da una situazione di proibizionismo totale ad un’altra di legalizzazione completa (attenzione, parliamo di legalizzazione e non liberalizzazione – sono terminologie differenti). Per noi è fondamentale seguire questa logica attraverso la quale la cannabis potrà essere introdotta nel nostro territorio. Essa dimostra giorno dopo giorno di sorprenderci con i suoi benefici che spaziano dagli ambiti della medicina fino a quelli più svariati dell’industria manifatturiera, centrali nel particolare momento storico odierno. i referenti di Cannabis For Future San Marino


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