Mentre vige la più profonda incertezza per quello che accadrà dopo il 15 ottobre per noi sammarinesi vaccinati con lo Sputnik, qualche certezza c’è già. E sfortunatamente per noi è tutt’altro che positiva. Gli Stati Uniti hanno infatti deciso di non aprire le frontiere a chi è stato vaccinato con lo Sputnik. L'annuncio con cui gli Usa hanno deciso di riammettere i viaggiatori da moltissimi Paesi esteri, inclusa l'Italia, lascia fuori chi è stato immunizzato con il vaccino russo. Chiediamo a questo punto risposte e un po’ più di trasparenza al duo Ciavatta-Beccari. Quest’ultimo piuttosto che postare foto trionfalistiche con il ministro esteri italiano Di Maio, avrebbe dovuto strappargli un impegno preciso o almeno qualche risposta. Non possiamo ridurci all’ultimo momento e ricevere il contentino il giorno prima della scadenza, magari con l’ennesima proroga mensile. La questione va risolta una volta per tutte con l’Italia e nel caso direttamente con l’Europa con la quale, non dimentichiamolo, stiamo trattando l’associazione. Noi continuiamo a pensare, come proposto anche in aula consigliare, che le valutazioni vadano fatte sulla base degli anticorpi del singolo e non sul tipo di vaccino; detto questo rimane il problema bilaterale con l’Italia. La sensazione purtroppo è che ci si voglia imporre comunque la terza dose (con quale vaccino?) e l’unico modo per noi sammarinesi di poter circolare liberamente fuori dai nostri confini sarà quella di sottostare ai diktat romani. Attendiamo fiduciosi, così come attendono risposte lavoratori, imprenditori, studenti che quotidianamente ci contattano. Ogni giorno che passa, la nostra credibilità come Stato viene meno. Infine ci appelliamo al nostro Governo affinché venga effettuata una comunicazione più capillare della deroga italiana prevista fino al 15 Ottobre: sono troppi i disagi che i nostri cittadini sammarinesi subiscono per via del mancato riconoscimento del nostro Green pass.
Libera