Da OSLA fari puntati sulla norma in tema di dichiarazione delle attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero e delle quote societarie ovunque detenute
Lo scorso 21 agosto è stato promulgato il Decreto Delegato n. 142/2020 dal titolo “Dichiarazione delle attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero e delle quote societarie ovunque detenute”.
Si tratta di una norma che, come precisato all’articolo 1, va a disciplinare “gli obblighi dichiarativi delle attività patrimoniali e finanziarie detenute all’estero e delle quote societarie ovunque detenute, suscettibili di produrre redditi, da parte delle persone fisiche, delle associazioni giuridicamente riconosciute e delle fondazioni, residenti fiscalmente nella Repubblica di San Marino, ai fini di monitorare il corretto assolvimento degli obblighi tributari in relazione ai redditi ovunque prodotti ai sensi dell’articolo 1 della Legge 16 dicembre 2013 n.166 e successive modifiche”.
Quindi, a partire dal periodo d’imposta 2020, dovrà essere compilata un’apposita dichiarazione in via telematica secondo le istruzioni che saranno fornite con apposita circolare dall’Ufficio Tributario e che dovrà contenere “informazioni in ordine alla disponibilità, diretta o indiretta, anche per interposta persona di:
a) aeromobili da turismo, di imbarcazioni da diporto, di autoveicoli, di immobili e terreni, fuori del territorio dello Stato;
b) azioni o quote di società sia residenti che estere;
c) somme di denaro, oggetti preziosi ed opere d’arte, metalli preziosi allo stato grezzo o monetato e strumenti finanziari detenuti all’estero, di importo o valore complessivamente superiore a euro 10.000”.
Il Decreto prevede altresì una sanzione pecuniaria amministrativa pari al 3% del valore totale delle attività/quote non dichiarate, con un minimo di euro 1.000. Per le attività/quote non dichiarate, di valore superiore a euro 100.000 o euro 500.000 se beni immobili, invece la sanzione pecuniaria amministrativa è del 5% sulla parte eccedente dei predetti valori.
Ora, qual è l’esigenza di andare ad introdurre in questo particolare momento una specifica, ulteriore ed autonoma dichiarazione (oltretutto aumentando così gli adempimenti a carico dei contribuenti e la burocrazia) il cui contenuto è già previsto in uno specifico quadro in allegato alla dichiarazione dei redditi di cui alla riforma tributaria del 2013? E’ noto che una dichiarazione presuppone il pagamento di un’imposta.
Il forte timore di OSLA - Organizzazione sammarinese degli Imprenditori è che questo sia il viatico per l’introduzione di una imposta patrimoniale permanente. La nostra associazione è da sempre contraria all’introduzione di imposte sui patrimoni e lo è ancora di più in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo dovuta all’emergenza COVID – 19.
Ovviamente ci auguriamo che i nostri siano solo timori e che si faccia chiarezza sul punto; ribadiamo ancora una volta che la priorità è definire e concordare con le forze sociali un progetto Paese per rilanciare l’economia del territorio, mettere in sicurezza i conti pubblici e garantire una crescita economica capace di sostenere le attività imprenditoriali e di conseguenza i posti di lavoro. La sopravvivenza delle imprese, fortemente minacciata dall’attuale congiuntura economica, va garantita attraverso coraggiose misure di incentivo agli investimenti, stanziamenti a fondo perduto, facilitazioni all’accesso al credito, piani straordinari di sviluppo infrastrutturale del territorio; il grido d’aiuto delle imprese non deve continuare a rimanere inascoltato.
Comunicato stampa
OSLA