Un intenso ed efficace dibattito, quanto mai significativo, si è svolto in questi giorni intorno alla proposta del Governo di chiudere la Scuola Elementare “ La Sorgente “, la scuola di eccellenza di Città, la più antica, le cui origini risalgono ad anni fa quando la struttura sorgeva all’interno delle mura cittadine, nel cuore del centro storico del Castello. Un argomento che ha suscitato legittimamente grande interesse e notevole sensibilizzazione da parte dei genitori e delle famiglie residenti, di docenti e di autorevoli professionisti in campo pedagogico, che ha indotto a presentare alla Reggenza, domenica 4 aprile, due Istanze d’Arengo, quindi a utilizzare, oltre ai mezzi di comunicazione e alla stampa locale, uno strumento di autentica partecipazione democratica.
Promuovere Istanze d’Arengo, cioè affidarsi all’importante istituto di democrazia diretta, previsto dal nostro Ordinamento, attraverso il quale i cittadini esercitano il diritto di petizione su questioni di interesse pubblico, è la dimostrazione di una grande valenza democratica poiché testimonia l’impegno dei cittadini finalizzato alla difesa dei valori fondamentali sanciti dalla “Dichiarazione dei diritti e dei principi fondamentali dell’Ordinamento Sammarinese ”, nel giusto significato che diritto e dovere di ogni cittadino sammarinese è quello di partecipare e contribuire in maniera fattiva alla vita civile, sociale e politica di questo nostro amato Paese.
In virtù di questi essenziali principi, va assolutamente riconosciuto che la decisione di chiudere la Scuola Elementare di Città appare molto grave, non solo perché tocca il cuore e l’intelligenza di ogni persona, ma soprattutto perché sconvolge e blocca la continuazione di un percorso educativo di bambini che hanno trascorso il loro tempo scolastico in un ambiente consono alle loro esigenze e alle loro peculiarità, un luogo vissuto dove storia e memoria hanno costituito il paradigma di riferimento esemplare per progettare il presente e per guardare con consapevolezza e responsabilità all’orizzonte del loro futuro. La scuola infatti è “Maestra di futuro“, è il luogo nel quale, attraverso il metodo della ricerca e l’applicazione allo studio, si costruiscono sia l’identità di un paese, sia le generazioni di domani. La scuola è dialogo, è dialettica, è formazione, la scuola rende funzionale la vita sociale dei ragazzi, la scuola è fonte di apprendimento, è crescita culturale, è la nostra etica poiché insegna ad essere e a diventare persone responsabili.
Se approfondiamo le considerazioni e ci riferiamo al contesto particolarmente difficile nel quale noi tutti stiamo vivendo in questo periodo storico, risulta strettamente necessario, e soprattutto di grande sostegno in un discorso di analisi generale della situazione, riflettere sui concetti della Dichiarazione di valore universale espressa dall’Unesco nell’iscrivere San Marino nella lista del “ Patrimonio dell’Umanità”: “ San Marino è una delle più antiche repubbliche del mondo e l’unica Città-Stato che sussiste, rappresentando una tappa importante dello sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo. Le espressioni tangibili della continuità della sua lunga esistenza in quanto capitale della Repubblica, il suo contesto geopolitico inalterato e le sue funzioni giuridiche e istituzionali si ritrovano nella sua posizione strategica in cima al monte Titano, nel suo modello urbano storico, nei suoi spazi urbani e nei suoi numerosi monumenti pubblici”.
La Commissione Unesco dunque definisce la Città di San Marino un esempio di “ Città storica vivente “ che ha conservato il suo valore culturale e istituzionale grazie alla ininterrotta funzione di capitale dello Stato; dichiara che San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale viva che perdura da settecento anni, dove anche gli elementi materiali come le pietre e il paesaggio naturale, presenti nei centri storici di San Marino e di Borgo Maggiore, siano divenuti simboli dell’identità nazionale con valore universale e con la loro reciproca forza e unità rappresentino il legame esistente tra la storia e la struttura urbana. L’iscrizione del Centro storico di San Marino e monte Titano nel Patrimonio dell’Umanità per le specifiche condizioni di autenticità e integrità ha rappresentato un obiettivo molto importante nell’ambito internazionale.
Sono queste le ragioni che ci inducono a difendere la Scuola Elementare di Città e con essa a tutelare e valorizzare le strutture pubbliche di proprietà statale e i beni monumentali architettonici del territorio del Castello. L’emigrazione della scuola comporterebbe effetti negativi abnormi sia di natura culturale e sociale, sia di natura economica e urbanistica. Togliendo i principali servizi culturali del Castello si creerebbe un ulteriore impoverimento della Capitale. Sarebbe auspicabile che il Segretario all’Istruzione, al quale vivamente ci appelliamo, compia ulteriori momenti di ponderate riflessioni e che nel contempo venga studiata una giusta collocazione per l’Istituto Musicale in altra struttura in attesa che siano portati a termine i lavori di ristrutturazione della sede storica originaria sita a Borgo Maggiore.
Salviamo quindi la Scuola Elementare “ La Sorgente “ del Castello di Città, non priviamo San Marino della cosa più preziosa che la Comunità sammarinese possiede, manteniamo con orgoglio e fierezza le istituzioni formative presenti nel nostro territorio e così ubicate: la Scuola Elementare situata nel verde lungo il pendio del colle di Cà Caccio, a fianco della Scuola dell’Infanzia e dell’Asilo-nido; collocata in posizione centrale fra la Scuola Media, a valle, ai piedi dello straordinario bosco di Fonte dell’Ovo e la Scuola Secondaria Superiore, a monte, che svetta all’interno del centro storico in Contrada Santa Croce e via Donna Felicissima. Un polo culturale di grande rilievo identitario del Castello di San Marino, capitale della nostra amata Repubblica, un bene prezioso che merita l’impegno di tutti per garantire alle future generazioni una scuola che veramente vale.
Comunicato stampa
Paola Masi