“Il Governo attuale ha allontanato gli ex-vertici di Banca Centrale che erano stati nominati dal precedente Governo a guida democristiana”
Questo è il ritornello che i componenti della coalizione Adesso.sm stanno ripetendo all’infinito per allontanare da loro stessi le responsabilità politiche delle gravi risultanze che l’Ordinanza Morsiani ha messo in luce. Ma il tentativo maldestro ancora una volta di smarcarsi non regge. E a dirlo sono i fatti.
Il 14 settembre 2016 il Congresso di Stato, dopo un confronto che aveva animato varie sedute, ha adottato all’unanimità la seguente risoluzione:
“Il Congresso di Stato,
allo scopo di offrire al sistema bancario e finanziario il supporto adeguato per affrontare il delicato passaggio verso uno sviluppo della attuale operatività;
in linea con i criteri che hanno portato alla nomina dei nuovi vertici di BCSM;
in considerazione delle raccomandazioni contenute nel Rapporto 2016 del FMI in cui si sottolinea che per affrontare le sfide del settore finanziario è necessario uno stretto coordinamento tra BCSM, Governo, Banche e Magistratura;
in ottemperanza altresì a quanto stabilito nell’art.101 della LISF e nell’art.48 dello Statuto di BCSM;
chiede alla BCSM di predisporre, attraverso i suoi organismi, un riferimento scritto su quali possono essere le linee di intervento che la BCSM stessa intende proporre in ordine alla elaborazione di una strategia volta al rafforzamento del sistema bancario.
Il Congresso ritiene fondamentale la condivisione di tale strategia e chiede pertanto che, quanto prima, sia messo a disposizione il riferimento richiesto per attivare conseguentemente il necessario confronto negli organismi preposti e mettere in atto con celerità, ciascuno per la propria parte, gli interventi attuativi.
Tale riferimento e tale strategia non possono non affrontare alcuni temi:
definizione di una strategia a livello nazionale sulla gestione degli NPL, con l’obiettivo di avviare un percorso, tenendo conto anche delle indicazioni del FMI;
completamento della Centrale Rischi in un quadro generale di impegni con Banca d’Italia;
rispetto delle scadenze della Convenzione Monetaria. Eventuali richieste di modifica delle scadenze, tenuto conto degli impatti sul sistema, vanno formulate all’interno di un quadro che non crei cortocircuiti;
affronto della problematica di TP@AY tenuto conto della scadenza di febbraio 2017.
Il Congresso auspica infine che tale condivisione possa essere anche la base per l’imminente confronto che avrà luogo nei mesi di settembre e ottobre fra le autorità di San Marino e il FMI.”
Il 14 Ottobre 2016, ad un mese da questa risoluzione, tre membri dell’allora CCR Segretari di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, per l’Industria, Marco Arzilli e per la Sanità, Francesco Mussoni, denunciavano con un comunicato questa situazione:
“Tale richiesta è stata fino ad oggi disattesa e, cosa ancor più grave, di fronte alla convocazione, ieri 13 ottobre, di un CCR per stabilire un confronto con i vertici di BCSM alla presenza di tutti i Membri del Congresso di Stato, Presidente e Direttore si sono rifiutati di presenziare.
Come dovrebbe risultare evidente dal contenuto della risoluzione, non hanno alcun fondamento le contrapposizioni che si vorrebbero paventare, ma risulta quantomeno imbarazzante che di fronte a questa richiesta del Congresso di Stato, nel pieno delle sue funzioni e responsabilità, i vertici di BCSM non siano i primi a sentire l’esigenza di una condivisione e di un coordinamento di una strategia che, come chiedono gli stessi Organismi Internazionali, non può che nascere dalla sinergia fra Governo, BCSM e Banche.
Del resto l’esperienza di questi anni ci dimostra che il Paese ha trovato ascolto, legittimazione e credibilità internazionali quando Governo e Organismi di controllo hanno operato all’unisono.
Dunque riteniamo assolutamente fuorviante e deleterio un atteggiamento che porti a schierarsi, pro o contro BCSM, mentre reputiamo quanto mai legittima, a fondamento per tutti di una reale e concreta trasparenza, l’attivazione di un lavoro di confronto e condivisione che in questi mesi è mancato e che ci auguriamo possa riprendere nel rispetto del ruolo e della dignità di ciascun organismo, così come gli stessi ordinamenti sanciscono.”
Poco meno di un mese dopo, il 7 novembre 2016, come riportato dalla stampa, Morganti interviene sulle proposte del Presidente Grais, sostenendo la legittimità del comportamento di BCSM e dichiarando solidarietà e appoggio allo stesso Grais e a Savorelli perché fautori di un radicale cambiamento contro i poteri forti che hanno prodotto la crisi.
Ci auguriamo che Morganti non sapesse che negli stessi giorni, come emerge dall’Ordinanza, si fossero attivati numerosi contatti fra i vertici di Banca Centrale, l’Advantage Finantial di Confuorti e referenti di banca CIS per discutere tra l’altro dell’organigramma di BCSM, dell’AQR e degli interventi da far fare al Governo nel sistema bancario e in generale nel sistema economico nazionale.
Se non bastasse Morganti dichiarerà poi in Consiglio Grande e Generale quanto importante sia stato il suo impegno per portare l’allora maggioranza alla nomina di Grais e, nella circostanza dell’allontanamento di Savorelli, insieme al Segretario Celli sosterrà che quell’allontanamento non doveva significare in alcun modo la messa in discussione del progetto messo in atto da Banca Centrale.
Questi fatti dunque e quelli che stanno emergendo dall’azione della Magistratura non solo mostrano con evidenza che le responsabilità politiche sono del Governo e della maggioranza di Adesso.sm, ma fanno sorgere anche ombre inquietanti sulla parte finale della passata legislatura, sulle stesse nomine del Presidente e del Direttore di BCSM e sulle manovre politiche che hanno portato alla formazione dell’attuale coalizione.
Altroché tentativi di smarcamento addossando colpe ai governi a guida democristiana!
CS
Ufficio Stampa del PDCS
Questo è il ritornello che i componenti della coalizione Adesso.sm stanno ripetendo all’infinito per allontanare da loro stessi le responsabilità politiche delle gravi risultanze che l’Ordinanza Morsiani ha messo in luce. Ma il tentativo maldestro ancora una volta di smarcarsi non regge. E a dirlo sono i fatti.
Il 14 settembre 2016 il Congresso di Stato, dopo un confronto che aveva animato varie sedute, ha adottato all’unanimità la seguente risoluzione:
“Il Congresso di Stato,
allo scopo di offrire al sistema bancario e finanziario il supporto adeguato per affrontare il delicato passaggio verso uno sviluppo della attuale operatività;
in linea con i criteri che hanno portato alla nomina dei nuovi vertici di BCSM;
in considerazione delle raccomandazioni contenute nel Rapporto 2016 del FMI in cui si sottolinea che per affrontare le sfide del settore finanziario è necessario uno stretto coordinamento tra BCSM, Governo, Banche e Magistratura;
in ottemperanza altresì a quanto stabilito nell’art.101 della LISF e nell’art.48 dello Statuto di BCSM;
chiede alla BCSM di predisporre, attraverso i suoi organismi, un riferimento scritto su quali possono essere le linee di intervento che la BCSM stessa intende proporre in ordine alla elaborazione di una strategia volta al rafforzamento del sistema bancario.
Il Congresso ritiene fondamentale la condivisione di tale strategia e chiede pertanto che, quanto prima, sia messo a disposizione il riferimento richiesto per attivare conseguentemente il necessario confronto negli organismi preposti e mettere in atto con celerità, ciascuno per la propria parte, gli interventi attuativi.
Tale riferimento e tale strategia non possono non affrontare alcuni temi:
definizione di una strategia a livello nazionale sulla gestione degli NPL, con l’obiettivo di avviare un percorso, tenendo conto anche delle indicazioni del FMI;
completamento della Centrale Rischi in un quadro generale di impegni con Banca d’Italia;
rispetto delle scadenze della Convenzione Monetaria. Eventuali richieste di modifica delle scadenze, tenuto conto degli impatti sul sistema, vanno formulate all’interno di un quadro che non crei cortocircuiti;
affronto della problematica di TP@AY tenuto conto della scadenza di febbraio 2017.
Il Congresso auspica infine che tale condivisione possa essere anche la base per l’imminente confronto che avrà luogo nei mesi di settembre e ottobre fra le autorità di San Marino e il FMI.”
Il 14 Ottobre 2016, ad un mese da questa risoluzione, tre membri dell’allora CCR Segretari di Stato per gli Affari Esteri, Pasquale Valentini, per l’Industria, Marco Arzilli e per la Sanità, Francesco Mussoni, denunciavano con un comunicato questa situazione:
“Tale richiesta è stata fino ad oggi disattesa e, cosa ancor più grave, di fronte alla convocazione, ieri 13 ottobre, di un CCR per stabilire un confronto con i vertici di BCSM alla presenza di tutti i Membri del Congresso di Stato, Presidente e Direttore si sono rifiutati di presenziare.
Come dovrebbe risultare evidente dal contenuto della risoluzione, non hanno alcun fondamento le contrapposizioni che si vorrebbero paventare, ma risulta quantomeno imbarazzante che di fronte a questa richiesta del Congresso di Stato, nel pieno delle sue funzioni e responsabilità, i vertici di BCSM non siano i primi a sentire l’esigenza di una condivisione e di un coordinamento di una strategia che, come chiedono gli stessi Organismi Internazionali, non può che nascere dalla sinergia fra Governo, BCSM e Banche.
Del resto l’esperienza di questi anni ci dimostra che il Paese ha trovato ascolto, legittimazione e credibilità internazionali quando Governo e Organismi di controllo hanno operato all’unisono.
Dunque riteniamo assolutamente fuorviante e deleterio un atteggiamento che porti a schierarsi, pro o contro BCSM, mentre reputiamo quanto mai legittima, a fondamento per tutti di una reale e concreta trasparenza, l’attivazione di un lavoro di confronto e condivisione che in questi mesi è mancato e che ci auguriamo possa riprendere nel rispetto del ruolo e della dignità di ciascun organismo, così come gli stessi ordinamenti sanciscono.”
Poco meno di un mese dopo, il 7 novembre 2016, come riportato dalla stampa, Morganti interviene sulle proposte del Presidente Grais, sostenendo la legittimità del comportamento di BCSM e dichiarando solidarietà e appoggio allo stesso Grais e a Savorelli perché fautori di un radicale cambiamento contro i poteri forti che hanno prodotto la crisi.
Ci auguriamo che Morganti non sapesse che negli stessi giorni, come emerge dall’Ordinanza, si fossero attivati numerosi contatti fra i vertici di Banca Centrale, l’Advantage Finantial di Confuorti e referenti di banca CIS per discutere tra l’altro dell’organigramma di BCSM, dell’AQR e degli interventi da far fare al Governo nel sistema bancario e in generale nel sistema economico nazionale.
Se non bastasse Morganti dichiarerà poi in Consiglio Grande e Generale quanto importante sia stato il suo impegno per portare l’allora maggioranza alla nomina di Grais e, nella circostanza dell’allontanamento di Savorelli, insieme al Segretario Celli sosterrà che quell’allontanamento non doveva significare in alcun modo la messa in discussione del progetto messo in atto da Banca Centrale.
Questi fatti dunque e quelli che stanno emergendo dall’azione della Magistratura non solo mostrano con evidenza che le responsabilità politiche sono del Governo e della maggioranza di Adesso.sm, ma fanno sorgere anche ombre inquietanti sulla parte finale della passata legislatura, sulle stesse nomine del Presidente e del Direttore di BCSM e sulle manovre politiche che hanno portato alla formazione dell’attuale coalizione.
Altroché tentativi di smarcamento addossando colpe ai governi a guida democristiana!
CS
Ufficio Stampa del PDCS
Riproduzione riservata ©