Nei mesi scorsi, nelle nostre città in Romagna e non solo, sono apparsi manifesti che affermano che la pillola abortiva RU-486 è un veleno. Riteniamo che questa campagna sia l’ennesimo attacco alla libertà di scelta delle donne e delle persone che intendono ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza, in quanto esprime un messaggio pericoloso e fuorviante.
Per questo motivo, diverse collettive e associazioni romagnole hanno sentito la necessità di una azione coesa sul territorio e sviluppato una rete di Coordinamento Femminista della Romagna, che accoglie al suo interno molteplici realtà provenienti da Ravenna, Cesena, Lugo, Faenza, Forlì, Castrocaro e Rimini.
RU-486 è un farmaco approvato dall’Aifa e il suo utilizzo è raccomandato dalle linee guida del Ministero della Salute. Esso rappresenta una evoluzione medico-scientifica in quanto non invasivo e non doloroso, meno costoso e funzionale. È somministrabile nelle strutture ambulatoriali pubbliche fino a 63 giorni dall’inizio della gravidanza, garantendo la possibilità di evitare l’ospedalizzazione, un fattore di cui tenere conto in questo particolare periodo storico che vede gli ospedali sovraccarichi a causa della pandemia.
Veicolare attraverso la pubblica affissione comunale un messaggio disinformativo, privo di fondamento scientifico, che mina la libertà di scelta e di autodeterminazione di chiunque voglia accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, va ben oltre la libertà di espressione. Appare quindi come una scelta da parte di alcune pubbliche amministrazioni, quella di non prendere posizione davanti alla gravità di queste campagne di disinformazione, ignorando le linee guida dell’OMS e legittimando posizioni fondamentaliste. Per questo, tra i nostri obiettivi sul tema, c’è sicuramente quello di lavorare ad una mappatura delle condizioni di applicazione della legge 194 nei nostri Comuni, già minata dalla diffusione dell’obiezione di coscienza.
Come prima azione intrapresa, abbiamo scelto di riappropriarci degli spazi pubblici delle nostre città, aderendo alla Campagna comunicativa e informativa “Non è un veleno” (www.noneunveleno.it). Una campagna promossa e sviluppata da Maghweb, associazione palermitana che si occupa di comunicazione per il sociale e condivisa da tante e diverse realtà associative in tutta Italia, che hanno deciso di sostenere la causa e di promuovere una corretta informazione sul tema dell’aborto.
Nei prossimi giorni appariranno in tutte le città della Romagna che fanno parte della rete, i manifesti che ribadiscono: “La RU-486 ti garantisce un aborto sicuro. Non è un veleno. Il vero veleno è la disinformazione”, affinché chiunque possa esercitare la propria libertà di scelta. Questa azione di sensibilizzazione sul territorio intende dare visibilità al progetto “Non è un veleno”, tramite condivisione dei contenuti informativi e attraverso tutti i canali social e di informazione delle realtà aderenti. È possibile partecipare attivamente alla campagna taggando la foto dei manifesti con l’hashtag: #nonèunveleno.
Comunicato stampa
Realtà aderenti alla campagna “Non è un veleno”:
Coordinamento Femminista Romagna, Casa delle Donne Ravenna, Non Una di Meno Ravenna, Donne in Nero Ravenna, Udi Ravenna, Linea Rosa Ravenna, Associazione SOS DONNA Faenza, Associazione Demetra Donne in Aiuto Lugo, Ipazia liberedonne Cesena, Parità di Genere Forlì, Forlì Città Aperta, Rea Collettivo di Genere Forlì, Un secco no Forlì, Forum delle Donne Forlì, Tavolo Permanente delle Associazioni contro la Violenza sulle Donne Forlì, Udi Forlì, Voce Donna Castrocaro Terme-Terra del Sole, Non Una di Meno Rimini, Pride Off Rimini, Associazione Margaret Rimini, Pinkabbestia Rimini.