Quest'anno, il Partito Socialista intende celebrare la Festa dei Lavoratori con una proposta concreta diretta a tutti i soggetti politici e alle parti sociali.
La disoccupazione, infatti, rappresenta l'emergenza più grave con cui - purtroppo già da diverso tempo - è costretta a confrontarsi la comunità sammarinese.
Per questa ragione, la Festa dei Lavoratori non può essere banalmente ridotta ad un rito o ad una consuetudine, ma deve diventare un importante momento di riflessione sulle possibili strade da percorrere per garantire la piena occupazione dei sammarinesi.
L'insediamento di progetti imprenditoriali di alta qualità e l'attrazione di investimenti di livello internazionale sono i due punti-chiave su cui impostare il rilancio economico ed occupazionale.
Tutto ciò, però, deve essere inserito nel ragionamento più ampio orientato alla definizione del nuovo modello di sviluppo rispettoso dei parametri indicati dalla comunità internazionale in materia di legalità, trasparenza e collaborazione fiscale e finanziaria.
È su questo terreno che le forze politiche, i sindacati e le categorie, devono dimostrare di essere in sintonia con le istanze e i bisogni di una popolazione che, giorno dopo giorno, appare sempre più rassegnata al declino.
Il Partito Socialista dice NO alla rassegnazione. San Marino ha le potenzialità per ripartire. Bisogna però recuperare coesione e unità di intenti, ricercando ampia condivisione su un piano complessivo finalizzato all'abbattimento della burocrazia, al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, all'affermazione della certezza del diritto, alla definizione di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica e al sostegno delle attività imprenditoriali esistenti.
Il Partito Socialista lancia la sfida a tutti gli attori politici, economici e sociali, e propone ad essi un'alleanza per dare immediatamente risposte concrete alle tante, troppe, persone che attualmente sono senza un posto di lavoro.
Per il Partito Socialista, infatti, non ci può essere Festa dei Lavoratori con oltre 1.600 disoccupati.
La disoccupazione, infatti, rappresenta l'emergenza più grave con cui - purtroppo già da diverso tempo - è costretta a confrontarsi la comunità sammarinese.
Per questa ragione, la Festa dei Lavoratori non può essere banalmente ridotta ad un rito o ad una consuetudine, ma deve diventare un importante momento di riflessione sulle possibili strade da percorrere per garantire la piena occupazione dei sammarinesi.
L'insediamento di progetti imprenditoriali di alta qualità e l'attrazione di investimenti di livello internazionale sono i due punti-chiave su cui impostare il rilancio economico ed occupazionale.
Tutto ciò, però, deve essere inserito nel ragionamento più ampio orientato alla definizione del nuovo modello di sviluppo rispettoso dei parametri indicati dalla comunità internazionale in materia di legalità, trasparenza e collaborazione fiscale e finanziaria.
È su questo terreno che le forze politiche, i sindacati e le categorie, devono dimostrare di essere in sintonia con le istanze e i bisogni di una popolazione che, giorno dopo giorno, appare sempre più rassegnata al declino.
Il Partito Socialista dice NO alla rassegnazione. San Marino ha le potenzialità per ripartire. Bisogna però recuperare coesione e unità di intenti, ricercando ampia condivisione su un piano complessivo finalizzato all'abbattimento della burocrazia, al potenziamento delle infrastrutture tecnologiche, all'affermazione della certezza del diritto, alla definizione di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica e al sostegno delle attività imprenditoriali esistenti.
Il Partito Socialista lancia la sfida a tutti gli attori politici, economici e sociali, e propone ad essi un'alleanza per dare immediatamente risposte concrete alle tante, troppe, persone che attualmente sono senza un posto di lavoro.
Per il Partito Socialista, infatti, non ci può essere Festa dei Lavoratori con oltre 1.600 disoccupati.
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