La notizia comparsa pochi giorni fa nelle cronache sammarinesi, ci conferma che evidentemente, per alcuni politici nostrani, è del tutto normale modellare le proprie idee in base ai soggetti in questione, usando la tecnica dei “due pesi, due misure”. Apprendiamo infatti che, in merito alla firma da parte del Dirigente del Tribunale di San Marino Giovanni Canzio e della presidente di Banca Centrale Catia Tomasetti, della petizione del Sole24Ore a sostegno di Mario Draghi e del suo governo, il Segretario di Stato Beccari abbia minimizzato sostenendo “Credo che in questi casi ci voglia un po’ di buon senso, stiamo parlando di due cittadini italiani che hanno e hanno avuto un percorso istituzionale in Italia di lungo corso e quindi come tanti cittadini italiani si sono espressi in un momento particolare che riguarda il loro paese di appartenenza . Questo tipo di situazioni si è verificato innumerevoli volte. Abbiamo avuto tante volte a San Marino esponenti di nostre autorità o istituzioni che poi, ovviamente, avendo avuto attività in Italia, o dei percorsi politici o dei percorsi professionali, li hanno visti in qualche modo vivere i due mondi e a volte prendere delle posizioni. […] Ovviamente non hanno parlato per il Governo, non hanno parlato per le Istituzioni sammarinesi, hanno parlato a titolo personale e quindi questo credo sia qualcosa che non crei confusione”. Questa posizione, che si potrebbe anche condividere, rappresenta però esattamente l’antitesi di quanto sostenuto da Governo e Maggioranza quando, mutatis mutandis, il soggetto di commenti rivolti al Governo della Repubblica italiana, era un soggetto che rivestiva la stessa carica del Dirigente Canzio ma, forse, non era altrettanto gradito. L’episodio a cui ci riferiamo risale a poco più di due anni fa, quando le dichiarazioni non benevole nei confronti del Governo Conte da parte del Dirigente Guzzetta alla stampa e alla televisione italiane venivano aspramente criticate da alcuni Segretari di Stato e membri di Maggioranza, tanto da presentare in Consiglio Grande e Generale un ordine del giorno “Affinchè dirigenti, funzionari e diplomatici della Repubblica di San Marino svolgano la propria attività nell’esclusivo interesse della repubblica e tenendo conto dell’importanza del ruolo ricoperto” , sottolineando in esso “il peso, anche politico, di dichiarazioni rilasciate da parte di dirigenti e/o funzionari e diplomatici della Repubblica di San Marino, specialmente se riferite ad istituzioni estere”. In quell’occasione, da diversi banchi di Governo e Maggioranza, abbiamo sentito condannare l’esternazione in oggetto, definendola una presa di posizione che avrebbe rischiato di danneggiare i rapporti bilaterali tra i due Stati. Oggi evidentemente non è più così, oggi che gli attori sono diversi evidentemente anche a chi allora si era scandalizzato, va bene che due figure che ricoprono ruoli apicali nelle Istituzioni sammarinesi si esprimano a favore di un determinato quadro politico italiano, prendendo parte in maniera attiva ad una petizione in suo favore. Oggi, a sentire il Segretario di Stato Beccari, basta utilizzare “un po’ di buonsenso”, e comprendere che le opinioni personali non sono opinioni riconducibili al Governo sammarinese, mentre allora era stato necessario prendere le distanze e censurare l’accaduto addirittura con un Ordine del Giorno consiliare. Riteniamo che la coerenza, soprattutto in politica, sia una qualità tanto apprezzabile quanto rara, che dà la misura di quanto una persona, nell’agire politico, si faccia guidare da onestà intellettuale o, al contrario, strumentalizzi le vicende valutandole a seconda della convenienza. Evidentemente ci troviamo rappresentati da politici che appartengono alla seconda categoria, quella dei “due pesi, due misure”.
c.s. Repubblica Futura