La giubilante (e numerosa) comitiva in partenza per Dubai, con auto blu ed ampio seguito, come si conviene alle occasioni più scintillanti, è stata mestamente costretta a tornare sulla propria strada - ironia del destino - proprio a causa delle misure di contenimento del Covid, e proprio mentre aveva lasciato la Repubblica in attesa trepidante del ritorno dei suoi capi (chiariamo immediatamente che non ci riferiamo ai Capitani Reggenti, ai quali vanno i nostri auguri), a missione conclusa. Prima di partire, però, la giubilante (e numerosa) comitiva aveva lasciato un cospicuo regalino: un nuovo decreto Covid, o meglio, il green pass alla sammarinese. Che la situazione sanitaria e pandemica si stia aggravando in Repubblica, nonostante l’elevatissimo tasso di vaccinazioni, è chiaro a tutti: dunque nessuno vuole anche solo insinuare che nuove e significative misure precauzionali non debbano essere messe in campo. Esse però - come abbiamo sostenuto più volte - devono essere: adeguate, logiche, tempestive e, magari, condivise. Condivise certamente non sono. Il governo, ancora una volta, ha deciso di adottare un decreto notturno (o serale) poche ore dopo che si era tenuto l’Ufficio di Presidenza per programmare l’ordine del giorno del prossimo, ennesimo, Consiglio Grande e Generale: l’Ufficio di Presidenza ovviamente non ha potuto prevedere l’analisi, da parte del Consiglio Grande e Generale, dell’ultimo Decreto, che appunto non era ancora stato emesso. Questo significa che il decreto resterà in vigore fino a Gennaio senza che il Parlamento lo voti. Tipico di questo Governo: i padron(cin)i del paese decidono sulla vita di tutti noi, con misure che mettono in discussione persino il diritto alla rappresentanza del popolo (anche per entrare in Consiglio Grande e Generale servirà infatti il Green Pass), e nessuno potrà dire nulla per oltre un mese, alla faccia della democrazia (rappresentativa)! Superfluo sottolineare che nessuno dell’opposizione (e, crediamo, ben pochi della maggioranza) abbia potuto discutere di questo Decreto prima della sua emissione. Decreto che non non appare neppure tempestivo. Dopo aver sonnecchiato a lungo, in ben altre faccende affaccendato (leggasi, ultimo pastrocchio sulla giustizia), il Governo è passato dal tana liberi tutti (una sorta di allettante invito ai no-vax oltre confine a venire a San Marino, terra di antica e nuova libertà), a misure più restrittive di quelle dell’Italia. Un esempio: a Scuola divieto totale di mascherina per gli studenti fino a ieri, da oggi mascherina obbligatoria sempre. Al ristorante da oggi oltre alla vaccinazione sarà necessario anche il distanziamento dei tavoli, mentre fino a ieri si organizzavano party sfavillanti. Per mesi i contagi sono stati liberi di espandersi indisturbati mentre il Governo stava inerte, oggi improvvisamente si passa di là. Il Governo continua ad inseguire gli eventi anziché prevenirli, ad agire quando i buoi sono scappati dalle stalle anziché cercare rimedi efficaci per chiuderle. E, nel frattempo, continua a dover depredare (o, peggio, chiudere) interi reparti per far fronte alle conseguenze create da quell’inerzia. La cosa più preoccupante è che l’esperienza non insegna, a questo Governo: gli errori fatti nelle precedenti fasi pandemiche e l’incapacità di prepararsi per tempo, di prevenire le problematiche, continuano sempre uguali. Sull’adeguatezza e logicità delle misure messe in campo, ci rimettiamo all’apprezzamento di ognuno, sulla base dei dati reali. A proposito di dati: non è ora che la struttura sanitaria cominci ad indicare, ogni volta, i numeri su contagiati, ricoverati, ecc., distinguendo fra non vaccinati, vaccinati da meno di 5 mesi e vaccinati da più di 5 mesi, come fa l’Istituto Superiore di Sanità in Italia? Crediamo che siano informazioni essenziali per poter comprendere, per ognuno di noi, l’efficacia o meno delle misure di sanità pubblica che sono state poste in essere e che, Decreto dopo Decreto, vengono inasprite con il pensiero, nemmeno troppo nascosto, che solo la vaccinazione sempre più estesa possa ridurre i contagi. In conclusione, possiamo solo annunciare che cercheremo, con le nostre limitate forze, di chiedere alle forze politiche la disponibilità ad inserire già nel Consiglio di dicembre la ratifica di questo importante Decreto, in modo che le limitazioni alla vita quotidiana che contiene per una quota rilevante di cittadini siano valutate e, se del caso, decise dai loro rappresentanti istituzionali (non dal solo Governo). Vediamo se ci sarà disponibilità in tal senso. Post Scriptum: in Consiglio Grande e Generale è possibile stare tutti stretti stretti e vicini vicini per 12 ore al giorno, lì non ci sono problemi particolari, evidentemente, per il Governo.
Repubblica Futura