Sembreranno questioni di lana caprina, ma a volte anche i dettagli formali danno uno spaccato del modo in cui si intende il ruolo di legislatore.
Durante la discussione del decreto n.15 sull’aeronautica, si è fatto notare al governo che definire San Marino una nazione è un errore. San Marino è uno Stato, ovvero un’entità politica, il cui scopo è far rispettare le leggi emanate e approvate dagli enti incaricati.
Altra cosa è la nazione, che indica un insieme di persone che condividono etnia, lingua, cultura, tradizioni, usanze e costumi. Tecnicamente San Marino non è una nazione proprio perché non ha una sua lingua autonoma, così come ad esempio esistono nazioni che non sono Stati (ad es. i Fiamminghi).
Vero, coi problemi che abbiamo è un dettaglio di poco conto ma dà l’idea di come nello scrivere un atto legislativo non ci si ponga nemmeno problemi linguistici, figuriamoci sostanziali.
Ed ecco allora che con il Decreto n.32 si modifica la legge sulle start up in maniera sostanziale e a nostro avviso dissennata (ovvero priva di senno, non ragionata).
Nella legge si stabiliva che i dipendenti delle Start up dovessero avere la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno speciale, in deroga alla legge, connesso con il proprio ruolo di dipendente. Tale permesso di soggiorno prevedeva che il lavoratore presentasse, assieme alla richiesta, anche la stipula di un’assicurazione con un minimale di €30.000 per fronteggiare le spese connesse alla sanità e all’assistenza. Con un decreto anonimo, il governo stabilisce invece che sarà l’ISS a provvedere alla tutela sanitaria e assistenziale dei lavoratori delle start up, che con un altro decreto (il n.10) si prevedono per il 2015 in quota di 100, che con il ricongiungimento familiare fanno 3-400 persone.
Bene, ogni giorno con toni spesso a dir poco minacciosi, ci viene ripetuto che il sistema sanitario non regge, che dovremo abituarci a pagare i servizi ospedalieri… e nel contempo si prevede di provvedere alla tutela sanitaria per chi, fino a ieri, doveva per legge stipulare apposita assicurazione proprio per non pesare sulle casse dello Stato.
Abbiamo chiesto al Segretario Arzilli se il governo avesse fatto una qualche pianificazione sul numero di permessi di soggiorno annuali da rilasciare, perché più residenti significa più servizi, opere per la viabilità, urbanizzazione ecc. In Liechtenstein, ad es., vengono rilasciati 72 permessi all’anno (più 17 per i soli Svizzeri), la metà dei quali a estrazione. Eppure in Liechtenstein c’è una densità di 230 abitanti a chilometro quadrato, a San Marino siamo a 550, ovvero il 239% in più…).
La risposta, deprimente, è stata “non c’è nessuna pianificazione”. Del resto, aggiungiamo noi, dovranno pur riempirli quei pollai sui confini costruiti negli anni d’oro dagli amici degli amici!
Appunto, nessuna pianificazione e navigazione a vista… del resto l’ottimismo è il sale della vita, o no?
Movimento Rete
Durante la discussione del decreto n.15 sull’aeronautica, si è fatto notare al governo che definire San Marino una nazione è un errore. San Marino è uno Stato, ovvero un’entità politica, il cui scopo è far rispettare le leggi emanate e approvate dagli enti incaricati.
Altra cosa è la nazione, che indica un insieme di persone che condividono etnia, lingua, cultura, tradizioni, usanze e costumi. Tecnicamente San Marino non è una nazione proprio perché non ha una sua lingua autonoma, così come ad esempio esistono nazioni che non sono Stati (ad es. i Fiamminghi).
Vero, coi problemi che abbiamo è un dettaglio di poco conto ma dà l’idea di come nello scrivere un atto legislativo non ci si ponga nemmeno problemi linguistici, figuriamoci sostanziali.
Ed ecco allora che con il Decreto n.32 si modifica la legge sulle start up in maniera sostanziale e a nostro avviso dissennata (ovvero priva di senno, non ragionata).
Nella legge si stabiliva che i dipendenti delle Start up dovessero avere la possibilità di ottenere un permesso di soggiorno speciale, in deroga alla legge, connesso con il proprio ruolo di dipendente. Tale permesso di soggiorno prevedeva che il lavoratore presentasse, assieme alla richiesta, anche la stipula di un’assicurazione con un minimale di €30.000 per fronteggiare le spese connesse alla sanità e all’assistenza. Con un decreto anonimo, il governo stabilisce invece che sarà l’ISS a provvedere alla tutela sanitaria e assistenziale dei lavoratori delle start up, che con un altro decreto (il n.10) si prevedono per il 2015 in quota di 100, che con il ricongiungimento familiare fanno 3-400 persone.
Bene, ogni giorno con toni spesso a dir poco minacciosi, ci viene ripetuto che il sistema sanitario non regge, che dovremo abituarci a pagare i servizi ospedalieri… e nel contempo si prevede di provvedere alla tutela sanitaria per chi, fino a ieri, doveva per legge stipulare apposita assicurazione proprio per non pesare sulle casse dello Stato.
Abbiamo chiesto al Segretario Arzilli se il governo avesse fatto una qualche pianificazione sul numero di permessi di soggiorno annuali da rilasciare, perché più residenti significa più servizi, opere per la viabilità, urbanizzazione ecc. In Liechtenstein, ad es., vengono rilasciati 72 permessi all’anno (più 17 per i soli Svizzeri), la metà dei quali a estrazione. Eppure in Liechtenstein c’è una densità di 230 abitanti a chilometro quadrato, a San Marino siamo a 550, ovvero il 239% in più…).
La risposta, deprimente, è stata “non c’è nessuna pianificazione”. Del resto, aggiungiamo noi, dovranno pur riempirli quei pollai sui confini costruiti negli anni d’oro dagli amici degli amici!
Appunto, nessuna pianificazione e navigazione a vista… del resto l’ottimismo è il sale della vita, o no?
Movimento Rete
Riproduzione riservata ©