Ci vediamo in tribunale! Da ragazzi si diceva: ci vediamo fuori! Il Segretario di Stato Pedini, come sempre così pacato e razionale nelle reazioni, minaccia i cittadini colpevoli di aver criticato il suo Natale, forse deluso del fatto che non abbiano apprezzato il suo filo diretto con Babbo Natale. E quindi ora il Segretario, così come altri del suo Governo in precedenza, reagisce alle legittime critiche dei cittadini con intimidazioni del tipo "fatevi vedere se ne avete il coraggio" minacciando azioni legali. Come un bambino capriccioso punta i piedi e, anziché proporre incontri e mediazioni - comportamento che sarebbe dovuto visto il suo ruolo - si arrabbia perché a qualcuno non piace il suo giocattolo. Ma le minacce legali contro chi esercita un diritto non sono un gioco! Sono cose serie che possono avere ripercussioni sulla vita dei cittadini. Un uomo di Governo che non tollera la critica e reagisce in maniera sproporzionata, di impulso e con minacce, non solo mostra incapacità politica ma mina la libertà che invece dovrebbe difendere: la libertà di espressione e di critica che è alla base dei diritti costituzionali. Come lo chiamiamo un Governo che detiene il potere e che lo esercita con la forza delle minacce, mettendo a tacere la critica? Quello che stanno provando a togliere ai cittadini è qualcosa di molto più grande della legittima espressione del fastidio rispetto all'evento. Quando si minacciano azioni legali contro chi esprime una critica, si minaccia di distruggere qualcosa di molto più grande e prezioso: la libertà di pensare e parlare liberamente. E quello, purtroppo, non è un gioco.
c.s. Repubblica Futura