Sono i dati a dimostrare l'efficacia della metodologia di raccolta rifiuti 'porta a porta'. Attualmente i cittadini che usufruiscono di questo servizio sono 12.000, distribuiti su sei Castelli. Qui, secondo i dati pubblicati sul sito dell'AASS e che si riferiscono all'ultimo trimestre del 2019, la media della raccolta differenziata si attesta al 73,2%. Se, come è stato riferito in Commissione Consigliare Permanente Igiene e Sanità dal Segretario di Stato Stefano Canti, la percentuale dell'intero territorio sammarinese si attesta al 43%, significa che nei Castelli in cui si utilizzano i cassonetti stradali la percentuale di differenziazione, facendo una semplice media ponderata, si attesta al 26%. Che è la stessa percentuale calcolata dall'Azienda dei Servizi nel 2013, ossia nel periodo antecedente l'inizio del porta a porta. I conti tornano. I cassonetti, più o meno 'intelligenti', portano questo risultato. Per non parlare della purezza merceologica del rifiuto, assolutamente migliore nel 'porta a porta' rispetto alla raccolta 'tradizionale', che tradizionale in migliaia di comuni italiani non è più.
Perché, come ormai è noto ai più, non è tanto lo strumento a far la differenza, quanto la responsabilizzazione del cittadino, paradigma su cui si basa il 'porta a porta'. Non ci sarà dunque cassonetto, per quanto futuristico, o telecamera posta nelle vicinanze, che possano controllare la purezza del materiale. Per assurdo – ma neanche tanto, purtroppo – in un bidone dedicato alla plastica si potrebbe inserire del cemento o una lampadina al neon nella campana del vetro. E, proprio come ora, nessuno se ne accorgerebbe. Un atto che, da solo, pregiudicherebbe il buon lavoro svolto dagli altri cittadini. Facendo leva proprio sulla sensibilità delle nuove generazioni, citate giustamente dallo stesso Segretario a commento della relazione, non sarà dunque difficile raggiungere livelli ancora più alti di differenziazione e poter attuare, su tutto il territorio, una tariffa puntuale, come previsto anche da un Ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nella seduta del 22 gennaio 2019. Il 'porta a porta', inoltre, induce automaticamente - ed anche in questo caso sono i dati a dimostrarlo – ad un consumo critico dei beni: si tenderà quindi a preferire gli alimenti 'alla spina' o contenuti in quegli imballaggi più facilmente riconoscibili e riciclabili. Il tutto a vantaggio di una riduzione di massa e di volume del rifiuto prodotto, come vuole anche il nostro Codice ambientale.
Ci sembrava utile fornire questi semplici elementi per contribuire ad un dibattito, non solo politico, che possa portare un miglioramento sostanziale nell'ambito della gestione dei rifiuti. La via tracciata, e assolutamente da seguire, è quella della Strategia Rifiuti Zero di cui il 'porta a porta' è solo uno dei punti chiave. Saremo, se lo si vorrà, sempre disponibili ad un confronto costruttivo per cercare di raggiungere anche gli altri, perché, da cittadini prima che da fornitori del servizio, ci sta davvero a cuore il futuro ecologico della Repubblica.
c.s. Cooperativa Trasforma