Dal 7 gennaio circa 7.500 studenti si metteranno in movimento per il ritorno a scuola dei ragazzi delle scuole medie superiori (50% di presenza a scuola e 50% di capienza dei mezzi di trasporto). Per favorire il distanziamento sono state organizzate 47 corse giornaliere in più e aumentate le fermate. Una volta creata l’opportunità per il distanziamento, avendo incrementato il servizio, il resto dipende dai comportamenti individuali. Ogni volta che incontro mia nipote di 7 anni mi viene incontro con la mascherina e col braccio proteso in avanti per segnare la distanza che dobbiamo tenere. Questo è l’atteggiamento virtuoso che si deve tenere nelle relazioni sociali in questo momento. Questo è ciò che devono (devono!) fare i ragazzi e le ragazze nel salire e scendere dai bus scolastici. In questi giorni stiamo organizzando i controlli. Per quanto possibile perché non è affatto semplice. Le forze dell’ordine nazionali garantiscono i servizi d’istituto ma non partecipano ai presidi, i comuni in molti casi manifestano difficoltà a mettere a disposizione le polizie locali, le organizzazioni del volontariato sono già impegnate su più fronti e quello del presidio alle fermate dei bus non è una funzione di Protezione Civile. L’appello che ho rivolto in queste ore ha portato ad un riscontro collaborativo di alcuni comuni come Morciano, Santarcangelo e Novafeltria che attiveranno le loro Polizie locali e di alcune associazioni di volontariato che affiancheranno per informare gli utenti. Start mette degli osservatori alle fermate per valutare le criticità. Le poche forze a disposizione della Provincia saranno messe totalmente a disposizione, ma non vanno oltre alcune unità di polizia provinciale. Insieme riusciremo a garantire in qualche modo un presidio, almeno per le prime giornate. In ogni caso sarà necessaria la collaborazione degli utenti. Da qui un accorato appello: facciamo ognuno la nostra parte per tutelare sicurezza e salute di tutti.
c.s. Riziero Santi
Pres. Provincia Rimini