Ricordiamo l’ilarità di qualcuno, durante la scorsa legislatura, nel commentare alcune proposte, definite fuori luogo o irrealizzabili. Al solito, il tempo restituisce dignità e spesso e volentieri ribalta i ruoli. A costo di sembrare ripetitivi, non possiamo che esordire dicendo che se non ci fosse di mezzo la salute della gente, ci sarebbe davvero da ridere a crepapelle. E perché no, anche contraccambiare con gli interessi la sterile ironia del Movimento Rete. A quanto pare infatti la sanità del futuro non sarà in mano a bravi medici, magari attirati nella Repubblica di San Marino da un sistema sanitario virtuoso e da condizioni favorevoli e la soluzione al problema del ricongiungimento del trattamento previdenziale San Marino- Italia. Questo no: sarebbe sin troppo facile e troppo bello! Il Segretario Ciavatta con a fianco il super Direttore Generale Bevere, con al seguito i suoi consulenti strapagati, infatti, ha ben altre idee e ha già tracciato la strada: ci aspettano i “robot”, che arriveranno via Dubai. Sì, avete capito bene, i robot. Sembra proprio di essere in un film di fantascienza ambientato a San Marino, il cui costo per girarlo peserà sulle tasche dei sammarinesi! Registi i nostri prodi governanti, i quali secondo quanto si può leggere dalle pompose veline spedite ormai quotidianamente ai media, vogliono “dotare il territorio di una nuova struttura ospedaliera, capace di traghettare il sistema nel futuro e aprendolo agli sviluppi della robotica chirurgica e della genomica”. Bene procedere ad una visione di prospettiva ma di pari passo si deve lavorare per la medicina territoriale. Tuttavia si favoleggiano e millantano interventi fantascientifici, che magari potrebbero anche essere considerati in un prossimo futuro, ma non prima di avere risolto i gravissimi problemi dei servizi di base. La realtà oggi parla infatti di pazienti sempre più scontenti, di disservizi diffusi e di una medicina di base che non risponde alle lecite aspettative dei sammarinesi. Sembra davvero un dialogo fra sordi. Se da un lato i cittadini si lamentano, dall’altro i vertici Iss vengono premiati con premi produzione. Se i sindacati chiedono soluzioni organizzative efficaci a tutela di utenti e dipendenti, Ciavatta e company replicano con un “super centralino” del quale francamente non riusciamo a comprende appieno l’utilità in questo particolare momento, visto che le aspettative sono di ben altra natura. Se tutti vedono la necessità di dotare i servizi Iss di un organico sufficiente, valorizzato e motivato, ma chi sta al vertice della Sanità non lo comprende, c’è un problema veramente grave. A meno che davvero qualcuno non pensi che si possano sostituire i professionisti con i robot!
cs Libera