Mostra fotografica organizzata in collaborazione con il Soroptimist Club di Rimini, che sarà inaugurata Giovedì 30 novembre alle ore 18 a Palazzo Graziani, alla presenza del Segretario di Stato alla Sanità, Franco Santi.
La mostra ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che, diffuso a livello mondiale, sta assumendo proporzioni inquietanti anche nelle aree geografiche a noi vicine.
Sheroes (crasi per She-eroes) sono donne indiane (ma con loro possono esserci anche bambini) distrutte nel corpo e nel volto perché colpite con l’acido dalla reazione violenta di un loro parente che non accetta un loro rifiuto. Il ricorso a questa forma di violenza è una pratica comune in Asia meridionale, nell’Africa subsahariana, in Medio Oriente e anche in Europa. Riflette e perpetua la disuguaglianza delle donne nella società, tanto più diffusa laddove i tassi di analfabetismo e di arretratezza sono più elevati. Attraversa barriere culturali e religiose e impedisce il diritto delle donne a partecipare pienamente alla società.
Per tutelare le vittime di violenza con l’acido nel 2013 è nata a New Delhi l’associazione Stop acid attack grazie alla quale l’anno successivo è stato aperto ad Agra, nel sud dell’India, lo Sheroes Hangout cafè, un luogo di ritrovo curato appunto da alcune di queste vittime riprese dall’occhio esperto del fotografo bolognese Federico Borella, collaboratore di importanti testate giornalistiche, fra cui National Geografic.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 10 dicembre (orario 11-17,30), documenta momenti di vita all’interno del caffè, propone ai nostri sguardi un tema sociale che riguarda sì una realtà lontana, divenuta purtroppo di triste attualità anche per noi, e invita a riflettere su una pratica arcaica e incivile che impedisce alle donne di vivere la propria vita in maniera dignitosa.
All’inaugurazione, oltre al Segretario di Stato e alla Presidente Soroptimist, sarà presente l’autore delle fotografie, Federico Borella, che parlerà della sua esperienza di incontro con Rupa, Riita, Geeda e Netu, le donne dello Sheroes Hangout cafè.
La mostra ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un fenomeno che, diffuso a livello mondiale, sta assumendo proporzioni inquietanti anche nelle aree geografiche a noi vicine.
Sheroes (crasi per She-eroes) sono donne indiane (ma con loro possono esserci anche bambini) distrutte nel corpo e nel volto perché colpite con l’acido dalla reazione violenta di un loro parente che non accetta un loro rifiuto. Il ricorso a questa forma di violenza è una pratica comune in Asia meridionale, nell’Africa subsahariana, in Medio Oriente e anche in Europa. Riflette e perpetua la disuguaglianza delle donne nella società, tanto più diffusa laddove i tassi di analfabetismo e di arretratezza sono più elevati. Attraversa barriere culturali e religiose e impedisce il diritto delle donne a partecipare pienamente alla società.
Per tutelare le vittime di violenza con l’acido nel 2013 è nata a New Delhi l’associazione Stop acid attack grazie alla quale l’anno successivo è stato aperto ad Agra, nel sud dell’India, lo Sheroes Hangout cafè, un luogo di ritrovo curato appunto da alcune di queste vittime riprese dall’occhio esperto del fotografo bolognese Federico Borella, collaboratore di importanti testate giornalistiche, fra cui National Geografic.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 10 dicembre (orario 11-17,30), documenta momenti di vita all’interno del caffè, propone ai nostri sguardi un tema sociale che riguarda sì una realtà lontana, divenuta purtroppo di triste attualità anche per noi, e invita a riflettere su una pratica arcaica e incivile che impedisce alle donne di vivere la propria vita in maniera dignitosa.
All’inaugurazione, oltre al Segretario di Stato e alla Presidente Soroptimist, sarà presente l’autore delle fotografie, Federico Borella, che parlerà della sua esperienza di incontro con Rupa, Riita, Geeda e Netu, le donne dello Sheroes Hangout cafè.
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