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Siccità, colline riminesi in affanno: servono soluzioni concrete in tempi brevi

Anche olivo e uva in difficoltà, oltre a ortofrutta, cereali, mais

26 ago 2021
Siccità, colline riminesi in affanno: servono soluzioni concrete in tempi brevi

Gli effetti del cambiamento climatico imperversano sull’agricoltura: oltre a dover affrontare i danni e i costi legati alle gelate tardive per il secondo anno consecutivo, si trova a fare i conti anche con quelli provocati dalla siccità in abbinata a temperature elevate e vento, anche con raffiche molto forti. Nei Psr del periodo transitorio all’approdo alla nuova Pac saranno maggiori le risorse dedicate al problema siccità. Questo grazie anche all’azione politica di Cia, che ora però sollecita l’accelerazione di strategie e progetti da concretizzare in tempi brevi per la gestione della risorsa idrica. Afferma il presidente di Cia Romagna Danilo Misirocchi: “In Romagna negli ultimi decenni si sono date risposte importanti al problema attivando diversi impianti di adduzione dal Cer con impianti in pressione e con l’immissione in canali a valle, in alcuni territori si sono costruiti degli invasi interaziendali con la collaborazione dei Consorzi di Bonifica. Ora bisogna mettere in atto percorsi per realizzare altri invasi interaziendali e fare in modo che il Cer possa ampliare la risposta alla domanda di acqua anche nei territori e nelle zone della Romagna ancora sprovviste. La collina è l’area maggiormente in difficoltà e fra le colline romagnole quelle cesenati e riminesi sono in gravissimo affanno. Senza acqua non c’è produzione”. Il trend degli ultimi anni dice che il modello meteo a cui dobbiamo abituarci è questo e in previsione gli effetti sui nostri territori sembrano essere sempre più estremi. Da sempre Cia sostiene che l’acqua vada raccolta quando c’è e quindi occorre uno sforzo da parte di tutti per andare in questa direzione e gestire la risorsa idrica in maniera sempre più sostenibile. L’impatto dei cambiamenti climatici sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale delle imprese del settore, e non solo, è da tempo al centro delle riflessioni e azioni di Cia, e sarà approfondito anche nella Direzione di inizio settembre. “Purtroppo con i cambiamenti climatici in atto e con un periodo siccitoso come quello di quest’anno l’annuncio di un paio di giorni di pioggia genera tanti pensieri – spiega Misirocchi – È necessaria e spaventa allo stesso tempo: non risolve il problema e potrebbe aggiungere danni per il rischio di fenomeni violenti, danni che spesso non si fermano all’agricoltura. Ribadiamo la necessità di dare concretezza alle soluzioni in tempi brevi”.

c.s. CIA agricoltori italiani




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