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Teodoro Lonfernini: lettera aperta ai cittadini e alla politica

2 apr 2023
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Carissimi Concittadini, carissimi Colleghi, a conclusione di un'altra settimana di polemiche che indirettamente o direttamente mi hanno riguardato desidero anche io lasciare scritto ciò che penso. Chi non ha idee, progetti e soprattutto spesso valori, ha bisogno di avere un nemico da combattere. Chi è incapace di comunicare visioni o pensieri, consapevole della pochezza di ciò che porta avanti, si mette ad urlare. Succede a chi non ha un’idea di futuro a chi non sa guardare oltre la punta delle proprie scarpe ed è assalito dalla smania di visibilità cercando un bersaglio, nel tentativo di trovare alleati. Questo accade in politica, o meglio in quella politica piccola e la cosa certamente non mi è nuova ma, mi è diventata alquanto disturbante. È una strategia politica che genera il conflitto sociale, che sta prendendo sempre più vigore nel nostro paese, dove chi non ha argomenti apprezzabili ricorre all’ingiuria, alla denigrazione, all’invettiva, nella speranza di generare un consenso negativo da sfruttare a proprio favore. Lo si fa attraverso i social, ricorrendo a sterili e volgari vignette, fotomontaggi, false affermazioni. Oppure, ricorrendo all’ausilio di “opinionisti” che tutto fanno meno che aiutare a farsi una idea reale degli accadimenti. Lo si fa aizzando il risentimento nei vari circoli o consessi, alimentando la rabbia, costruendo un filo rosso dell’odio che si spera, da parte di chi utilizza questi mezzi, possa portare ai risultati bramati: mettere all’angolo il proprio nemico. Per fortuna mia, ma anche per sfortuna loro, personalmente non soffro di questa patologia. E dunque si alimenta il risentimento, si invocano dimissioni ad ogni piè sospinto, si costruiscono narrazioni che mirano a denigrare, generare sfiducia, puntare il dito sul bersaglio prescelto e gettare fango, sollevare dubbi di competenza e lucidità, ironizzando su una circostanza alquanto vera e cioè la indescrivibile stanchezza. In questi giorni è accaduto e sta accadendo questo per la spiacevole, anzi spiacevolissima vicenda delle bollette (sulle cui cause stiamo facendo chiarezza assoluta) nei mesi scorsi lo si è fatto per le riforme non più rinviabili che con fatica e impegno stiamo portando avanti come azione di Governo. Non ho la presunzione di sostenere di essere sempre nel giusto, di non commettere mai errori o di non esser mai in fallo, assolutamente! Porto però avanti il mio compito con onestà e altissimo senso di responsabilità, anche dove non sono mie direttamente, senza poter contare sul dono dell’infallibilità, ma non accetto e non accetterò mai di piegare il capo alla logica della macchina del fango e soprattutto delle “non scelte”. Il Paese ha bisogno di scelte che aiutino l’ammodernamento dettato dai cambiamenti epocali e dalle nuove esigenze della nostra Comunità. Non scegliere per mantenere un comodo status quo, ricordiacemolo tutti, significherà condannare l’intera collettività ad un inevitabile deragliamento. Chi lo fa per la ricerca di un facile consenso non vuole il bene dei cittadini e del nostro Paese. È dovere di chiunque faccia politica saper guardare lontano, o almeno tentare di farlo. Dunque a questi “signori”, che mi onorano di avermi eletto a loro nemico da combattere, vorrei far sapere che ogni attacco nei miei confronti mi ferisce profondamente, non c’è dubbio, ma non fa altro che rafforzare la mia convinzione. Non fanno altro che confermarmi di essere uno degli ostacoli ai loro interessi, l’impedimento a portare avanti disegni politici e di potere fini a se stessi. In ogni caso non agitatevi tanto, anche il mio momento scadrà, ma non certamente per queste cose e certamente non in questo modo. Permettetemi un inciso finale. Una politica incapace di mantenere il dibattito politico nelle sue sedi ma lo trasferisce in altri poteri dello Stato, ben separati tra essi, è una grande sconfitta. E’ l’emblema di un fallimento irrecuperabile delle nobili arti della Politica e delle Istituzioni. “Sventurata la terra che ha bisogno di eroi”, scriveva uno famoso, ma è ancora più dannata se ha bisogno di generare capri espiatori, di sollecitare la “febbre dell’odio”, di inventarsi un nemico per sentirsi forte e per coprire l’assenza di un’idea di futuro. Continuerò ad essere me stesso sia personalmente che politicamente. Viva La Repubblica.

Cs - Teodoro Lonfernini





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