Nonostante l’art / del DL 51, mai abrogato, c’è poca chiarezza su quale sia la percentuale di erogazione per i contagiati di Covid19 e/o le quarantene. Il 10 di questo mese verranno pagati gli stipendi dei lavoratori privati e il 27 sono stati pagati quelli dei dipendenti pubblici a cui, nella maggior parte dei casi non è stata conteggiata la malattia, ma andrà messa nella prossima busta paga. Alcuni studi commerciali o chi fa le buste paghe, hanno emanato una circolare dove scrivono che anche le quarantene e i Covid19 verranno pagati con percentuale del 30%. Non volendo entrare in dinamiche sindacali o datoriali, siamo però a fare le considerazioni che ci hanno espresso e che fa’ qualsiasi cittadino/consumatore di questo paese: io cittadino, che purtroppo sono stato messo in quarantena e/o ho contratto il virus, magari proprio andando a lavorare, com’è possibile che abbia un pagamento indennità come la malattia comune, non essendo certamente comune facilmente identificabile dagli uffici preposti? Riteniamo che sia una domanda più che lecita. Ribadiamo inoltre che tutti i cittadini di questo paese, e non solo determinate fattispecie lavorative, devono essere “pagate” con la stessa percentuale, se purtroppo sono in quarantena o hanno il virus. Non esistono cittadini di serie A o di serie B. Sarebbe un pessimo messaggio e potrebbe innescare uno scollamento sociale inutile e controproducente. Ci siamo interfacciati diverse volte sia col Congresso di Stato che con diversi Segretari, per rappresentare, fra le altre problematiche che portiamo avanti, anche questa. La collaborazione è massima e ci hanno assicurato che interverranno anche su questa specifica. Ci auguriamo solo che facciano un decreto che chiarisca che queste malattie non sono malattie comuni e non sono assoggettate al pagamento del 30% in tempo per le emissioni delle buste paga.
Comunicato stampa
Francesca Busignani
Presidente Unione Consumatori Sammarinesi UCS