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Upr: dibattito banche, mancano idee e determinazione

26 mag 2015
Upr: dibattito banche, mancano idee e determinazione
Il dibattito tenuto in seduta segreta ieri a seguito del riferimento del Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio in merito alle facilitazioni o aiuti concessi agli Istituti finanziari ai sensi dell’articolo 68 ultimo comma della Legge n.219/2014 è stata una nuova opportunità per confrontarsi sullo stato del settore finanziario e svolgere qualche riflessione sul ruolo di Banca Centrale rispetto al sistema.
UPR per rispetto del regolamento consiliare non entrerà nel merito dei contenuti del dibattito né sulle sue conclusioni.
L’impressione che abbiamo esposto pubblicamente prima del dibattito è rimasta, anzi si è rafforzata, unita oggi alla preoccupazione per un sistema finanziario uscito malconcio dagli ultimi anni e nuovamente sottoposto a tensioni per le prossime ricadute del provvedimento di rimpatrio di capitali denominato “voluntary disclosure”.
A giudizio di UPR mancano idee e determinazione per disegnare le linee di sviluppo di un settore strategico per l’economia, fondamentale in ogni progetto di sviluppo.
Rimane agli atti l’ordine del giorno del 28 febbraio 2014 “Ordine del Giorno conclusivo del dibattito sullo stato e sviluppo del sistema bancario e finanziario” in cui il Consiglio Grande e Generale impegnava il Governo e le Autorità di vigilanza su ben 11 punti che avrebbero messo in sicurezza il sistema e dato ragionevoli prospettive di sviluppo.
Purtroppo impegni e buona volontà si sono persi per strada con Governo e maggioranza impegnati più che altro a gestire la quotidianità, a scansare i vari problemi legati a Banca Centrale e l’ordine del giorno – che alleghiamo per memoria – è lasciato nel dimenticatoio.
Rimane la dura realtà di un settore in forte difficoltà, rimangono le prospettivi difficili per operatori già provati da fattori esogeni, difficoltà di mercato e vicende giudiziarie, restano le balbettanti politiche del Governo in materia finanziaria e le gravi problematiche reputazionali legate alla governance Banca Centrale, acuite dalle "misteriose" autosospensioni presentate e poi revocate.
UPR riterrebbe opportuno avere su questo tema un chiarimento definitivo, per tutelare immagine e integrità dell’istituzione Banca Centrale che non appartiene ne ai propri dirigenti, ne al Governo, ne alla maggioranza ma a tutti i sammarinesi.
UPR è l’unica forza politica che nella precedente legislatura ed anche in quella corrente ha presentato un progetto di legge di riforma di Banca Centrale che a 10 anni dalla sua istituzione, ha più che mai necessità di una revisione normativa che garantisca una effettiva autonomia e una governance adeguata ai gravosi scenari che oggi abbiamo davanti.

“Ho posto qualche giorno fa il problema della dipendenza da esponenti di Governo italiani – ribadisce Nicola Selva, Coordinatore UPR – senza avere avuto alcuna risposta a cui oggi si è aggiunto il mistero delle auto sospensioni gestite da BCSM e Governo come fosse una faccenda privata.
C'è la misteriosa figura del Commissario osservatore per il recupero dei crediti, con emolumenti top secret, paracadutato in un battito di ciglia dalla poltrona di capo della vigilanza di BCSM ad un ruolo “cucito su misura” con una logica secondo la quale, un pensionato forense, era l’unica figura in grado di assolvere un compito del genere con buona pace di Istituzioni e professionalità sammarinesi. Ma anche questa forse è la cifra di come l'accessione di Sovranità o valorizzazione delle risorse umane nazionali, sia declinata in modo originale dal governo."

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