Il Decreto n.123/2020 ha apportato una serie di modifiche alla disciplina vigente relativa al contrasto alla diffusione del Covid-19, nonché in materia di lavoro. Come USL, nonostante il poco tempo a disposizione per la discussione e confronto, abbiamo presentato delle osservazioni scritte alle Segreterie di Stato competenti, ritenendo condivisibile in questo momento la scelta del Governo di tenere aperte tutte le attività produttive e lavorative, anche se abbiamo fortemente segnalato la necessità di un’implementazione dei controlli che rendano realmente efficaci le misure imposte. La tenuta del sistema è infatti fortemente collegata al preciso e puntuale rispetto delle norme da parte di datori di lavoro e lavoratori, nonché al senso di responsabilità di ognuno di noi, unitamente ad un’efficace sistema di controlli che intervengano in maniera preventiva laddove si riscontrino delle infrazioni. Allo stesso tempo non condividiamo la scelta di estendere l’utilizzo dello strumento del “Lavoro Occasionale” a tutti i settori economici privati, in presenza di specifiche fattispecie, intervenuta appunto con l’ultimo Decreto. Tale strumento, infatti, già nella passata legislatura era stato oggetto di un confronto in merito ad una sua opportuna “rivisitazione”. Come allora, riteniamo che la “flessibilità” richiesta al lavoratore debba trovare una adeguata compensazione (contrariamente a quanto avviene oggi sia dal punto di vista retributivo che contributivo), ed inoltre vadano garantite tutta una serie di prestazioni tutt’oggi precluse a tali categorie di lavoratori, come ad esempio la maturazione di quota parte dei salari differiti, l’indennità economica temporanea, le prestazioni economiche temporanee, e sempre quota parte il diritto al percepimento degli assegni familiari. Pur essendo favorevoli a forme di lavoro flessibili, riteniamo che introdurre questo elemento in modo emergenziale attraverso un Decreto, senza una approfondita condivisione di tali aspetti, possa generare distorsioni ed inoltre permane un problema non solo di trattamento economico ma anche e soprattutto di diritti e di tutele non previste dal Decreto in vigore. Come USL abbiamo chiesto un incontro al Governo per confrontarci in tempi celeri su tutta una serie di interventi in materia di lavoro, indispensabili per far fronte a questo periodo di emergenza, a partire dalla discussione sul rinnovo dei Decreti in scadenza a fine anno su mobilità, CIG, congedi parentali, sulle riforme, ma anche per avviare in modo deciso una vera discussione sulla tenuta del nostro sistema economico messo ancor più a dura prova dall’aggravarsi della pandemia nonché sul tema, centrale, di un progetto di ripartenza per il paese.
Usl: serve un confronto immediato sulle tematiche urgenti del paese e le soluzioni da adottare
6 nov 2020
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