Siamo un gruppo di genitori di bambini frequentanti la scuola elementare e la scuola dell’infanzia del plesso di Città e in quanto direttamente coinvolti, nostro malgrado, dalle scelte prese dal governo, vorremmo esprimere alcune considerazioni. Andiamo per ordine. La decisione dell’imminente chiusura della scuola La Sorgente è arrivata come un fulmine a ciel sereno, perché se è vero che già da tempo si sentiva parlare di problematiche legate alla natalità e quindi alla difficoltà di mantenere aperti i due plessi di Città e Murata, in tutti questi anni non si è mai sentito nulla su come questo problema sarebbe potuto essere affrontato e risolto o per lo meno gestito, per non arrivare ad una conclusione del genere. Da parte della politica ci saremmo aspettati almeno la presa in carico del problema, ci saremmo aspettati la messa in campo di politiche atte a tutelare la famiglia, in modo da iniziare a creare le condizioni per risolvere il problema della natalità, ci saremmo aspettati l’istituzione di tavoli di lavoro o gruppi tecnici, che tanto vanno di moda oggi, preposti a ripensare al sistema scolastico in modo da creare percorsi formativi innovativi che avrebbero potuto rendere la scuola La Sorgente più attrattiva per i bambini dei castelli più vicini, ci saremmo aspettati un importante confronto svolto fra istituzioni, insegnanti, genitori e anche residenti del castello in questione perché, siamo convinti che una scelta così radicale e che sicuramente avrà un forte impatto su un tessuto sociale già fragile come quello del castello di Città, non debba in alcun modo essere presa in modo verticistico, come invece è accaduto. Non ci soffermeremo, ora, a parlare delle inevitabili ripercussioni che questa scelta avrà per il centro storico, non ci soffermeremo a parlare del fatto che non c’è stato alcun confronto, perché se le cose vengono comunicate a decisione presa che confronto è? Al massimo si tratta di una presa d’atto! E non ci soffermeremo neppure a parlare di quello a cui si doveva pensare per affrontare il problema dei “pochi” bambini, questo, fortunatamente, è già stato scritto da molti cittadini intervenuti ed il problema è stato affrontato da diversi punti di vista. Da genitori, vorremo invece passare a parlare del graduale passaggio con cui il plesso verrà svuotato. Ci siamo sentiti dire che il passaggio sarà, appunto, graduale e che verrà fatto, nel pieno rispetto dei bambini, nel giro di due o tre anni. Non abbiamo alcun dubbio sul fatto che gli insegnanti dei nostri bimbi, così come gli insegnanti del plesso di Murata staranno vicini ai nostri figli e li aiuteranno ad affrontare questo passaggio; di questo ne siamo certi. Molti più dubbi ce li lascia il fatto che non ci sia niente di chiaro se non che il prossimo anno in Città non ci sarà la prima; e poi? Gli altri bambini verranno spostati in massa l’anno successivo o l’anno dopo ancora lasciando in Città solo le classi terza, quarta e quinta che si troverebbero ad andare a scuola in un edificio semivuoto? Non si sa. Si vedrà. Se ne parlerà con gli insegnanti per capire come fare, per tutelare e rispettare al massimo i bambini. Bene, a noi questo non sembra un discorso serio e soprattutto fatto nel rispetto degli alunni. Qualcuno si è preoccupato seriamente di valutare l’impatto che questo avrà sui bambini, soprattutto in un periodo così difficile e in cui gli stessi si sono ritrovati privati della loro quotidianità? Riteniamo di no e anche in questo caso dobbiamo dire che ci saremmo aspettati un atteggiamento ed un modo di fare molto diverso e più consapevole. Ci saremmo aspettati che prima di ogni altra cosa, si fosse pensato ad un percorso studiato a tavolino con il coinvolgimento di insegnanti, famiglie e di chiunque avesse potuto dare il proprio contributo per rendere il meno traumatico possibile questo passaggio e in modo di arrivare preparati e organizzati a quel momento che, francamente, ci auguriamo non arrivi mai. Ci saremmo sicuramente aspettati una doverosa serietà e non un semplice e pressapochista: “il passaggio sarà graduale”. Da genitori come facciamo ad accettare che i nostri figli vengano trattati come dei pacchi postali? Non basta dire che li si rispetterà e li si tutelerà, bisogna dimostrarlo e crediamo che decidere di spostarli da un plesso all’altro, senza neppure preoccuparsi delle dinamiche con cui questo spostamento avverrà, sia inaccettabile. Le problematiche legate a questa decisione sono molte, anche a giudicare dal dibattito che si è sollevato e che ci auguriamo continui per il bene della nostra scuola oggi, ma anche per il bene di quei plessi che si troveranno nella nostra stessa situazione in futuro. La frettolosità con cui il provvedimento è stato preso, sicuramente non è comprensibile ed alla luce di quanto sopra esposto ci auguriamo che le posizioni prese dal governo possano essere riviste.
Un gruppo di genitori di bambini delle elementari e dell’infanzia del plesso di Città
Via dalla scuola “La Sorgente”? No, grazie!
14 apr 2021
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