Una serata per cuori forti, da eroi, quella patrocinata dalla Segreteria allo Sport, con il fattivo contributo dell’Ufficio Turismo e organizzata dall’ “avvocato volante”, pilota e appassionato di moto, Diego Pensalfini. Eroi, certo: così, in fondo, ha sempre apostrofato i suoi ragazzi il “Dottor Costa”. E i suoi ragazzi erano tutti lì, in prima fila, a rivedere se stessi, le loro imprese, quelle che ci hanno fatto emozionare, urlare, trattenere il fiato, ma anche piangere. Perché il film “Voglio correre” non parla del Dottor Costa. O meglio parla di lui, certo, e della clinica mobile. Ma attraverso gli occhi di chi corre, di chi sta in prima linea: la sua storia allora, è soprattutto la loro storia. E così la pellicola scorre velocissima, come una gara in moto. Ci sono episodi commoventi, altri che provocano ilarità. Le espressioni degli spettatori cambiano in continuazione, tutto scorre in maniera frenetica. La forza delle immagini è grande, ma anche quella delle parole ha un suo ruolo centrale. Ascoltare “il Costa” è poesia pura, vederlo ancora commuoversi è un film nel film. Non stupisce quindi che la serata andata in scena ieri sera presso il cinema Concordia di Borgo Maggiore sia stata un grandissimo successo di pubblico. Sono saliti sul Monte appassionati dalla vicina Rimini, ma perfino da Bologna. Le televisioni italiane, oltre alla San Marino Rtv, hanno reso omaggio al dottor Costa ed ai piloti presenti: Loris Capirossi, Manuel Poggiali, Luca Cadalora, Virginio Ferrari, Lucio Cecchinello, Alex De Angelis, e il papà del Sic, Paolo Simoncelli. E dopo il film la parola è passata naturalmente a loro, ai veri protagonisti, in un dibattito condotto dal giornalista David Oddone, nel quale i ricordi si sono sovrapposti ai ringraziamenti di chi grazie a questo medico eretico, a questo “stregone”, come lo ha apostrofato Paolo Simoncelli, è riuscito a rimettersi in moto o ha salvato carriera e “pellaccia”. “Voglio correre”: solo questo chiedono gli eroi. E nella sua lunga carriera lo stregone li ha sempre accontentati. L’ultimo ricordo di questo grande spettacolo è stato un messaggio di fiducia, con la mente e soprattutto i cuori rivolti ad Alex Zanardi. Perché il Dottor Costa per lui vede ancora speranza. E allora ecco che anche se nessuno lo dice apertamente, si attende una “magia”, l’ennesima di questo medico, che tutti – appassionati e non – abbiamo imparato a conoscere ed amare profondamente.