La Procura di Rimini ha rilasciato il nulla osta per restituire i corpi delle vittime del naufragio di martedì pomeriggio alle rispettive famiglie. Non verrà eseguita l'autopsia. Sulla vicenda è aperto un fascicolo contro ignoti per naufragio colposo al fine di far luce sulle cause dell'incidente: il 'Dipiù', un Bavaria di 15 metri, nel pomeriggio di martedì si è schiantato contro la diga foranea all'imbocco del porto di Rimini. La tragedia è costata la vita a quattro persone: Alessandro Fabbri, cardiologo 66enne, proprietario della barca, sua figlia Alessia, notaio 38enne, Enrico Martinelli, 68 anni, ex dirigente della Valdadige, tutti di Verona, ed Ernesto Salin, 64 anni, ingegnere originario di Camisano Vicentino. Sono sopravvissuti Luca Nicolis, 39enne titolare del locale 'Bottega del vino' di Verona e fidanzato di Alessia Fabbri, e Carlo Calvelli, 69enne otorinolaringoiatra veronese. Nicolis è già rientrato a Verona dopo aver fatto un sopralluogo, ieri pomeriggio, nel punto dove si è schiantata la barca a vela sulla quale viaggiava con gli altri cinque passeggeri. È già stato sentito dal magistrato di turno per raccontare la sua versione dei fatti. L'inchiesta della procura di Rimini dovrà accertare anche chi ha deciso di partire nonostante il bollettino meteo annunciasse già da alcune ore condizioni del mare avverse. Il 'Dipiù' era salpato dal porto di Marina di Ravenna tra le 12.30 e le 13 di martedì e l'incidente è accaduto poco dopo le 16, mentre cercava di entrare nel porto di Rimini per trovare riparo dal mare in burrasca.
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