Sono stati ritrovati questa mattina i corpi dei tre dispersi, due uomini e una donna, nell'incidente in mare accaduto ieri pomeriggio al porto di Rimini.
Due erano incastrati nella scogliera, mentre uno era stato trascinato dalla corrente all'altezza dello stabilimento balneare 44. Le vittime sono Alessandro Fabbri, cardiochirurgo di 68 anni, sua figlia Alessia, notaio di 38 anni (fidanzata di uno dei sopravvissuti al naufragio, Luca Nicolis) ed Enrico Martinelli, 68 anni, dirigente d'azienda. Sono tutti originari di Verona. Mentre Ernesto Salin, 64 anni, la quarta vittima era originario di Camisano Vicentino.
“Questo è un giorno di disperazione e di dolore per la nostra comunità - ha detto il sindaco di Rimini - Ed è un giorno in cui è difficile anche fare il sindaco per trovare quelle parole che vadano al di là di un cordoglio istituzionale, dell’attestato di una umana vicinanza verso chi ha perso un figlio, un coniuge, un parente, un amico, un semplice conoscente. Ogni volta che accade un evento traumatico, è tutta la città a perdere un nuovo pezzo, a smarrire il senso di un cammino. Lo è quando una donna perde la vita in un incidente stradale, lo è quando quattro persone vengono sopraffatte e ingoiate dalla furia del mare e della natura. Ci sono allora tragedie che ci segnano in modo indelebile, per mille motivi: il ritrovamento dei corpi dispersi dell’imbarcazione ‘Dipiù’- avvenuto in un luogo come il porto e la ‘palata’ che è parte essenziale dell’anima riminese, del suo passato, del suo futuro- fa calare su questa giornata e su Rimini un velo spesso e nero, un dramma che ne richiama un altro, anche questo indelebile sulla pelle dei riminesi: la tragedia del ‘Parsifal’.
Il dolore ci colpisce tutti in queste ore anche in maniera intima, personale, prosegue Andrea Gnassi, ogni persona che abita in questa città è profondamente toccata e sconvolta per questo fatto enorme. Siamo profondamente vicini al dolore di chi si è salvato e alle famiglie di chi non è riuscito a sopravvivere alla furia del mare. Infine un pensiero e un ringraziamento a tutti coloro i quali da ieri e ininterrottamente per ore hanno messo a repentaglio la loro vita per cercare di salvare le altre vite in mare. Dai Vigili del Fuoco, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera, alla Polizia di Stato, al supporto dell’Ausl e Polizia municipale è venuta una dimostrazione di eroismo, di coraggio e di umanità che comunque resta ed è preziosa, ed è testimonianza della profonda e commovente solidarietà di tutta la comunità riminese”.
Due erano incastrati nella scogliera, mentre uno era stato trascinato dalla corrente all'altezza dello stabilimento balneare 44. Le vittime sono Alessandro Fabbri, cardiochirurgo di 68 anni, sua figlia Alessia, notaio di 38 anni (fidanzata di uno dei sopravvissuti al naufragio, Luca Nicolis) ed Enrico Martinelli, 68 anni, dirigente d'azienda. Sono tutti originari di Verona. Mentre Ernesto Salin, 64 anni, la quarta vittima era originario di Camisano Vicentino.
“Questo è un giorno di disperazione e di dolore per la nostra comunità - ha detto il sindaco di Rimini - Ed è un giorno in cui è difficile anche fare il sindaco per trovare quelle parole che vadano al di là di un cordoglio istituzionale, dell’attestato di una umana vicinanza verso chi ha perso un figlio, un coniuge, un parente, un amico, un semplice conoscente. Ogni volta che accade un evento traumatico, è tutta la città a perdere un nuovo pezzo, a smarrire il senso di un cammino. Lo è quando una donna perde la vita in un incidente stradale, lo è quando quattro persone vengono sopraffatte e ingoiate dalla furia del mare e della natura. Ci sono allora tragedie che ci segnano in modo indelebile, per mille motivi: il ritrovamento dei corpi dispersi dell’imbarcazione ‘Dipiù’- avvenuto in un luogo come il porto e la ‘palata’ che è parte essenziale dell’anima riminese, del suo passato, del suo futuro- fa calare su questa giornata e su Rimini un velo spesso e nero, un dramma che ne richiama un altro, anche questo indelebile sulla pelle dei riminesi: la tragedia del ‘Parsifal’.
Il dolore ci colpisce tutti in queste ore anche in maniera intima, personale, prosegue Andrea Gnassi, ogni persona che abita in questa città è profondamente toccata e sconvolta per questo fatto enorme. Siamo profondamente vicini al dolore di chi si è salvato e alle famiglie di chi non è riuscito a sopravvivere alla furia del mare. Infine un pensiero e un ringraziamento a tutti coloro i quali da ieri e ininterrottamente per ore hanno messo a repentaglio la loro vita per cercare di salvare le altre vite in mare. Dai Vigili del Fuoco, alla Capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera, alla Polizia di Stato, al supporto dell’Ausl e Polizia municipale è venuta una dimostrazione di eroismo, di coraggio e di umanità che comunque resta ed è preziosa, ed è testimonianza della profonda e commovente solidarietà di tutta la comunità riminese”.
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