La svolta sul caso è arrivata: è stata la madre della ragazza a chiudere in un trolley il corpo della figlia, morta per le conseguenze dell'anoressia, e ad abbandonarlo in acqua. Ma c'è una domanda a cui gli inquirenti dovranno trovare una risposta: perché la donna, 48 anni, originaria di Mosca, ha deciso di compiere quel gesto?
Sulla vicenda sta indagando la squadra mobile di Rimini coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani. In base alle prime ricostruzioni, sarebbe stata la fame a causare il decesso della giovane, 27 anni. Si chiamava Ekaterina Laktionova. La ragazza, con regolare permesso di soggiorno, sembra soffrisse del problema da tempo, tanto da essere stata ricoverata più volte in ospedale.
Dopo la morte, la madre avrebbe vegliato il corpo per giorni in casa e, distrutta dal dolore, avrebbe scelto di gettarlo in acqua prima di prendere un volo per Mosca. E' stata la notizia del ritrovamento, il 25 marzo, ad insospettire un amico della donna che ha iniziato a telefonarle. L'uomo, che si è rivolto agli investigatori, sostiene di essere stato in contatto con la madre già dal 10 marzo. In un primo momento, sempre in base alle ultime informazioni, la 48enne raccontava di essere in Russia con la figlia, per farla visitare.
Quando le domande dell'amico si sono fatte più incalzanti, sarebbe arrivata la confessione, nel pianto. Sul caso è stato aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per dispersione di cadavere e abbandono d'incapace.
Mauro Torresi
Sulla vicenda sta indagando la squadra mobile di Rimini coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani. In base alle prime ricostruzioni, sarebbe stata la fame a causare il decesso della giovane, 27 anni. Si chiamava Ekaterina Laktionova. La ragazza, con regolare permesso di soggiorno, sembra soffrisse del problema da tempo, tanto da essere stata ricoverata più volte in ospedale.
Dopo la morte, la madre avrebbe vegliato il corpo per giorni in casa e, distrutta dal dolore, avrebbe scelto di gettarlo in acqua prima di prendere un volo per Mosca. E' stata la notizia del ritrovamento, il 25 marzo, ad insospettire un amico della donna che ha iniziato a telefonarle. L'uomo, che si è rivolto agli investigatori, sostiene di essere stato in contatto con la madre già dal 10 marzo. In un primo momento, sempre in base alle ultime informazioni, la 48enne raccontava di essere in Russia con la figlia, per farla visitare.
Quando le domande dell'amico si sono fatte più incalzanti, sarebbe arrivata la confessione, nel pianto. Sul caso è stato aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, per dispersione di cadavere e abbandono d'incapace.
Mauro Torresi
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