Armando Aruci, 28 anni, attaccante albanese della Virtus è stato arrestato sabato dalla Polizia Giudiziaria, sotto agli occhi di decine di persone arrivate per assistere alla finale del campionato sammarinese tra il Tre Penne e La Fiorita, subito dopo il terzo interrogatorio del compagno di squadra, Massimiliano La Monaca, oggi ai domiciliari. Tra le ipotesi di reato, legate alla vicenda del calcioscommesse, si ipotizza la frode in competizioni sportive e truffa.
Gli investigatori hanno anche sequestrato il suo personal computer e documenti che aveva nell'agenzia immobiliare di un compagno di squadra a San Marino.
Nel mirino del Commissario della legge Morsiani la partita di Coppa Titano, Virtus-San Giovanni, giocata il 15 marzo e finita 0-1, grazie ad un autogol.
Gli investigatori stanno però seguendo diverse piste: le scommesse più consistenti infatti sarebbero state effettuate, oltre che dalla zona, in poche ricevitorie di Calabria, Campania e Sicilia.
C'è anche il fatto che Armando è il cugino di Eriksson Aruci, coinvolto nella maxi inchiesta “Dirty Soccer”, partita da Catanzaro e che poi si è divisa in 13 tribunali.
Ad occuparsi del reato più grave, l'associazione per delinquere, quello di Rimini. L'operazione, ricordiamo, aveva portato all'arresto di 50 persone mentre altre 70 sono state indagate a piede libero. “Tolleranza zero”, il primo commento del Segretario di Stato allo sport. Il calcio deve essere pulito, sia in termini sportivi sia per quanto riguarda il doping o l'uso di sostanze stupefacenti, puntualizza Marco Podeschi assicurando la massima attenzione del governo. Siamo a una settimana dall'apertura dei giochi dei piccoli Stati, ricorda, e valuteremo come alzare ulteriormente il livello di guardia. Bene il lavoro della magistratura che sta verificando eventuali illeciti legati agli avvenimenti sportivi nella Repubblica, una verifica – conclude Podeschi - che auspico a livello assoluto, non solo per il calcio.
Sonia Tura
Gli investigatori hanno anche sequestrato il suo personal computer e documenti che aveva nell'agenzia immobiliare di un compagno di squadra a San Marino.
Nel mirino del Commissario della legge Morsiani la partita di Coppa Titano, Virtus-San Giovanni, giocata il 15 marzo e finita 0-1, grazie ad un autogol.
Gli investigatori stanno però seguendo diverse piste: le scommesse più consistenti infatti sarebbero state effettuate, oltre che dalla zona, in poche ricevitorie di Calabria, Campania e Sicilia.
C'è anche il fatto che Armando è il cugino di Eriksson Aruci, coinvolto nella maxi inchiesta “Dirty Soccer”, partita da Catanzaro e che poi si è divisa in 13 tribunali.
Ad occuparsi del reato più grave, l'associazione per delinquere, quello di Rimini. L'operazione, ricordiamo, aveva portato all'arresto di 50 persone mentre altre 70 sono state indagate a piede libero. “Tolleranza zero”, il primo commento del Segretario di Stato allo sport. Il calcio deve essere pulito, sia in termini sportivi sia per quanto riguarda il doping o l'uso di sostanze stupefacenti, puntualizza Marco Podeschi assicurando la massima attenzione del governo. Siamo a una settimana dall'apertura dei giochi dei piccoli Stati, ricorda, e valuteremo come alzare ulteriormente il livello di guardia. Bene il lavoro della magistratura che sta verificando eventuali illeciti legati agli avvenimenti sportivi nella Repubblica, una verifica – conclude Podeschi - che auspico a livello assoluto, non solo per il calcio.
Sonia Tura
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