“53 giorni di carcere e li conta tutti”, aveva detto in avvio di udienza l'avvocato Stefano Pagliai riferito alla detenzione del suo assistito, ma per Claudio Podeschi le porte dei Cappuccini non si apriranno neanche questa volta. Il giudice di terza istanza, Lamberto Emiliani non ha infatti accolto il ricorso presentato dal collegio difensivo dell'ex Segretario di Stato, dichiarando pertanto legittima l'ordinanza emessa dal Giudice delle appellazioni penali il 30 giugno scorso, così come la precedente ordinanza, datata 23 giugno (giorno dell'arresto), con la quale il Commissario della legge aveva disposto la carcerazione cautelare di Podeschi. Il giudice Emiliani ora si riserva di depositare le motivazioni nel rispetto dei tempi di legge. Gli avvocati difensori, nei loro interventi, avevano ribadito integralmente le ragioni contenute nel ricorso, eccependo in particolare gli elementi di associazione per delinquere contestati a Podeschi, la violazione del termine delle 24 ore per il primo interrogatorio avvenuto dopo l'arresto, e la desecretazione soltanto di una parte degli atti di causa. Ragioni che però anche il giudice di terza istanza non ha convalidato, dichiarando legittime sia l'istruttoria, sia la carcerazione disposta. A carico della parte ricorrente anche le spese di questa fase di giudizio. “Una sentenza non si commenta, si impugna”. Così, a caldo, l'avvocato difensore, Massimiliano Annetta. “Lo faremo non appena usciranno le motivazioni. Abbiamo ampie ragioni - ha aggiunto - e alla Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ce le daranno. Le pratiche saranno avviate con procedura d'urgenza a settembre”.
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
Riproduzione riservata ©