Tutti condannati i principali imputati del processo: il castello accusatorio – basato sulle accuse di riciclaggio e associazione a delinquere - ha retto il vaglio dibattimentale e il Giudice Gilberto Felici ha solo lievemente ritoccato al ribasso le pesanti richieste di condanna della Procura del Fisco.
Tra i politici, la condanna più pesante, per Claudio Podeschi: otto anni. Sette anni e mezzo per Fiorenzo Stolfi; cinque anni e tre mesi per Gian Marco Marcucci; cinque per Pier Marino Mularoni; quattro anni e tre mesi per Pier Marino Menicucci e Giovanni Lonfernini. Condanne più lievi per Stefano Macina e Claudio Felici: due anni di prigionia, con pena sospesa.
Il Giudice Gilberto Felici ha letto la sentenza alle 14:45 in un aula del Tribunale gremita da avvocati, giornalisti, semplici cittadini. 15 minuti per un verdetto che, di fatto, condanna gran parte di una classe politica che negli anni 2000 – alcuni di loro, fino al 2014 – ha avuto un ruolo di primo piano nel paese: tutti i politici condannati infatti sono ex Segretari di Stato.
Condannato a nove anni Giuseppe Roberti, per il suo ruolo di dominus in Banca Commerciale: c'era lui dietro l'anagrafica bancaria Giuseppe Mazzini che ha dato il nome al processo basato, in parte, sui soldi dati ai politici attraverso i libretti al portatore.
Nove anni anche a Gian Luca Bruscoli e otto anni e mezzo a Nicola Tortorella, entrambi per il ruolo ricoperto in Fin Project. Sette anni e mezzo all'ingegner Pietro Silva, presidente della fondazione utilizzata, secondo l'accusa, da Podeschi, la cui compagna Biljana Baruca, è stata condannata a quattro anni. Sei, gli anni di prigionia, per l'architetto Luigi Moretti.
Il giudice Felici ha assolto Mirella Frisoni, Marziano Guidi, Romano Lenzi, Giuseppe Moretti e la società Daste Solar. Accolta la richiesta di risarcimento danni da parte dello Stato che dovrà essere quantificata in sede civile: per ora è stata stabilità una provvisionale da un milione di euro.
Non accolta, invece, la richiesta di risarcimento al Partito Democratico Cristiano.
Il giudice ha ritoccato al ribasso le richieste di confisca per equivalente che aveva formulato la Procura del Fisco. L'unico tra i 21 imputati presente in aula, Pier Marino Menicucci.
Tra i politici, la condanna più pesante, per Claudio Podeschi: otto anni. Sette anni e mezzo per Fiorenzo Stolfi; cinque anni e tre mesi per Gian Marco Marcucci; cinque per Pier Marino Mularoni; quattro anni e tre mesi per Pier Marino Menicucci e Giovanni Lonfernini. Condanne più lievi per Stefano Macina e Claudio Felici: due anni di prigionia, con pena sospesa.
Il Giudice Gilberto Felici ha letto la sentenza alle 14:45 in un aula del Tribunale gremita da avvocati, giornalisti, semplici cittadini. 15 minuti per un verdetto che, di fatto, condanna gran parte di una classe politica che negli anni 2000 – alcuni di loro, fino al 2014 – ha avuto un ruolo di primo piano nel paese: tutti i politici condannati infatti sono ex Segretari di Stato.
Condannato a nove anni Giuseppe Roberti, per il suo ruolo di dominus in Banca Commerciale: c'era lui dietro l'anagrafica bancaria Giuseppe Mazzini che ha dato il nome al processo basato, in parte, sui soldi dati ai politici attraverso i libretti al portatore.
Nove anni anche a Gian Luca Bruscoli e otto anni e mezzo a Nicola Tortorella, entrambi per il ruolo ricoperto in Fin Project. Sette anni e mezzo all'ingegner Pietro Silva, presidente della fondazione utilizzata, secondo l'accusa, da Podeschi, la cui compagna Biljana Baruca, è stata condannata a quattro anni. Sei, gli anni di prigionia, per l'architetto Luigi Moretti.
Il giudice Felici ha assolto Mirella Frisoni, Marziano Guidi, Romano Lenzi, Giuseppe Moretti e la società Daste Solar. Accolta la richiesta di risarcimento danni da parte dello Stato che dovrà essere quantificata in sede civile: per ora è stata stabilità una provvisionale da un milione di euro.
Non accolta, invece, la richiesta di risarcimento al Partito Democratico Cristiano.
Il giudice ha ritoccato al ribasso le richieste di confisca per equivalente che aveva formulato la Procura del Fisco. L'unico tra i 21 imputati presente in aula, Pier Marino Menicucci.
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