Non diagnosticò, né prescrisse indagini cliniche più approfondite alla propria paziente, una riminese di 46 anni, che da lì a poco morì per un carcinoma dell'utero. Indagato e in attesa di rinvio a giudizio per omicidio colposo, il ginecologo Giovanni Grazia, all'epoca dei fatti contestati primario del reparto di ginecologia dell'Ospedale Infermi di Rimini. Questa mattina udienza preliminare davanti al gup di Rimini dove sono state messe agli atti le perizie medico legali, disposte dal giudice, che hanno evidenziato come una diagnosi precoce avrebbe potuto quanto meno allungare l'aspettativa di vita della donna, deceduta nel 2011 a 46 anni. In particolare si è evidenziato che in seguito a una visita di controllo, effettuata dalla 46enne nel febbraio del 2009, il ginecologo non si sarebbe accorto di un carcinoma all'utero e, il tumore, è poi stato diagnosticato solo nel luglio del 2010 quando era troppo tardi. La famiglia si è costituita parte civile e l'udienza è stata rinviata all'8 marzo prossimo quando probabilmente le parti avranno trovato un accordo per il risarcimento del danno. (ANSA)
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