Il giudice d'Appello Francesco Caprioli aveva spinto sull'acceleratore e fissato le udienze fino agli ultimi giorni utili dell'anno pur di fare concludere le difese. Ma a fermare il secondo grado della cosiddetta “tangentopoli di San Marino”, che in primo grado ha visto condannare 21 persone tra cui 8 ex Segretari di Stato 5 ex Capitai Reggenti, è stata l'istanza di ricusazione presentata da uno degli imputati “eccellenti” Claudio Podeschi. Che, in estrema sintesi, sollevava il dubbio di una possibile influenza politica e quindi di pressione nei confronti del giudice Francesco Caprioli, che ad aprile dovrà essere sottoposto a conferma, compromettendone la serenità di giudizio.
“Io non sono dipendente dalla politica” disse il giudice Caprioli in una delle scorse udienze, rigettando l'allora invito all'astensione. Davanti all'istanza di ricusazione è rimasto dello stesso parere, visto che specifica che le circostanze non integrano l'imparzialità del suo giudizio, tuttavia ha scelto di sospendere il processo e di trasmettere gli atti al Dirigente, affinché si esprima il Giudice per i Rimedi straordinari. Ma la figura in questione, competente per la ricusazione, attualmente in tribunale manca, e benché sia stato già emesso un bando lo stallo del Mazzini potrebbe durare mesi. In ogni caso il Giudice Caprioli una cosa l'ha evidenziata: insieme al processo sono sospesi i termini di prescrizione dei reati, dal 2 dicembre, giorno in cui la difesa di Podeschi, a pochi giorni dall'arringa - in calendario mercoledì - ha depositato l'istanza.