È stata fissata al livello giallo, per domani, l'allerta relativa al rischio di valanghe sull'Appennino Occidentale, Centrale e Romagnolo, questo quanto comunicato sul bollettino valanghe emesso dal servizio Meteomont dell'Arma dei Carabinieri.
Il pericolo, in Emilia-Romagna, risulta essere marcato a causa della neve bagnata e della pioggia sul manto nevoso con conseguente appesantimento e perdita di resistenza della neve fresca. Nel comunicato si legge "il manto nevoso è debolmente consolidato e per lo più instabile su molti pendii. Nelle ultime 24-36 ore ci sono state rapide evoluzioni del regime termico in atmosfera, caratterizzato da un sostanziale innalzamento, che hanno determinato rapide evoluzioni delle precipitazioni da nevose a liquide, anche alle quote maggiori. Attualmente le precipitazioni in atto sono a carattere nevoso ed andranno a delineare un'interfaccia debole con la crosta da fusione e rigelo di recente formazione".
Inoltre, continua il servizio Meteomont, "alle quote maggiori, dove non si sono manifestati marcati processi di fusione e rigelo degli strati superficiali, rimane comunque la possibilità che localmente siano presenti lastroni da vento caratterizzati da una scarsa resistenza e legami deboli con gli strati a cui sono collegati".
Il pericolo, in Emilia-Romagna, risulta essere marcato a causa della neve bagnata e della pioggia sul manto nevoso con conseguente appesantimento e perdita di resistenza della neve fresca. Nel comunicato si legge "il manto nevoso è debolmente consolidato e per lo più instabile su molti pendii. Nelle ultime 24-36 ore ci sono state rapide evoluzioni del regime termico in atmosfera, caratterizzato da un sostanziale innalzamento, che hanno determinato rapide evoluzioni delle precipitazioni da nevose a liquide, anche alle quote maggiori. Attualmente le precipitazioni in atto sono a carattere nevoso ed andranno a delineare un'interfaccia debole con la crosta da fusione e rigelo di recente formazione".
Inoltre, continua il servizio Meteomont, "alle quote maggiori, dove non si sono manifestati marcati processi di fusione e rigelo degli strati superficiali, rimane comunque la possibilità che localmente siano presenti lastroni da vento caratterizzati da una scarsa resistenza e legami deboli con gli strati a cui sono collegati".
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