Sono almeno quattro le società di elettronica cinese, Huawei, Lenovo, Oppo e TLC, con cui il social network ha siglato accordi per condividere dati personali degli utenti. Tutte le intese, secondo le indiscrezioni del New York Times, sono state raggiunte da Facebook a partire dal 2010 quando puntava a raggiungere un maggior numero di iscritti. Gli accordi sono ancora in vigore anche se Facebook ha dichiarato che rescinderà i contratti entro la fine della settimana. Huawei, colosso della telefonia cinese, già da tempo era nel mirino della politica americana tanto che l'intelligence statunitense consigliava nei mesi scorsi di non acquistare cellulari di quel marchio. Nelle ultime settimane, oltre Huawei, il presidente Donald Trump aveva preso di mira anche Zte, multinazionale delle telecomunicazioni, mettendo al bando le vendite dei fornitori alla società. Ma questo caso è solo l'ultima serie di accuse rivolte al social network guidato da Mark Zuckemberg.
Tutto è iniziato con Cambridge Analytica, lo scandalo sul furto di decine di milioni di dati personali degli utenti utilizzati per scopi politici, che ha portato il fondatore del social network davanti al Congresso Usa nell’aprile 2018. Un mese dopo, a maggio, il numero uno di Facebook era stato convocato anche al Parlamento Europeo per un’audizione: "Ci scusiamo per l'errore commesso, ci vorrà del tempo ma il nostro impegno è quello di rimediare", ha ribadito in quell'occasione. Infine anche il coinvolgimento con il Russiagate in cui Zuckerberg, 10 mesi dopo il voto negli USA, ha ammesso il coinvolgimento di Mosca nelle presidenziali americane del 2016.
Tutto è iniziato con Cambridge Analytica, lo scandalo sul furto di decine di milioni di dati personali degli utenti utilizzati per scopi politici, che ha portato il fondatore del social network davanti al Congresso Usa nell’aprile 2018. Un mese dopo, a maggio, il numero uno di Facebook era stato convocato anche al Parlamento Europeo per un’audizione: "Ci scusiamo per l'errore commesso, ci vorrà del tempo ma il nostro impegno è quello di rimediare", ha ribadito in quell'occasione. Infine anche il coinvolgimento con il Russiagate in cui Zuckerberg, 10 mesi dopo il voto negli USA, ha ammesso il coinvolgimento di Mosca nelle presidenziali americane del 2016.
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