In un'operazione la Guardia di Finanza ha sollevato il velo su un giro di fatture false tra Rimini e San Marino, con relativa evasione di imposte, per un milione e mezzo di euro. Le fiamme gialle hanno sequestrato beni e conti correnti sul territorio della provincia e sul Titano per la stessa cifra. Quattro le persone indagate. Le ipotesi di reato sono associazione per delinquere, riciclaggio e dichiarazioni fraudolente. Per l'accusa le società sammarinesi emettevano fatture gonfiate, per consentire a quelle italiane di realizzare un risparmio d'imposta. Tutto è partito da un controllo fiscale di routine su un’azienda leader nel settore dei software aziendali, con una fitta rete commerciale operante in tutta Italia. L’attività ispettiva, però, si è subito concentrata su “atipiche” operazioni commerciali con una società con sede legale in Repubblica che vantava un rapporto privilegiato con la software house italiana. Analizzando a fondo le transazioni i finanzieri hanno notato delle profonde discrepanze che hanno fatto scattare un accertamento più approfondito.
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