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Fenomeno baby gang, tanti i casi in tutta Italia. Lo psicoterapeuta: "E' la mentalità del gruppo a dettare legge"

di Maria Letizia Camparsi
6 nov 2021
Sentiamo Roberto Ercolani
Sentiamo Roberto Ercolani

Da Nord a Sud, solo nell'ultima settimana, si è sentito parlare di diversi reati commessi da giovani: spesso minorenni che fanno gruppo e creano le cosiddette baby gang. A Marina Centro, Rimini, solo martedì scorso, tre ragazzi nordafricani armati di coltello hanno provato a rapinare tre negozianti, ferendo un agente di polizia che era intervenuto. Tutti e tre sono stati presi. Altri esempi nell'ultima settimana: Milano, stordivano i passanti con il taser e poi li rapinavano; Vicenza, notte di Halloween, due giovani vengono picchiati da una baby gang in centro storico e finiscono in ospedale; Forlì, danneggiamenti, bambini e anziani infastiditi nei parchi pubblici; periferia di Roma, sei ragazzi hanno picchiato e minacciato di morte l'autista di un autobus, dopo aver danneggiato il mezzo. 



"E' il gruppo che va a definire la forza - spiega lo psicoterapeuta Roberto Ercolani -. Quando si è in gruppo non si è capaci di pensare, perché il gruppo ha una mente a sé stante, che non è più quella dell'individuo. Così si tende a scivolare in qualcosa che normalmente non si farebbe e diventa molto più facile commettere il reato. A questi ragazzi bisogna ridare dei valori, delle linee guida, l'educazione. I genitori, la scuola, l'ambiente sociale, le istituzioni: tutti sono responsabili dell'educazione dei ragazzi, che sono il nostro futuro".

Nel video l'intervista a Roberto Ercolani, psicoterapeuta.




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