Il 17 giugno del 2000, Luciano La Pietra, condannato per pedofilia, riuscì ad evadere insieme a Maurizio Palermi che era in carcere per un traffico di titoli falsi. Sulla vicenda a distanza di molti anni continuano ad esserci ombre. Inizialmente sembrava tutto chiaro: sbarre della finestra della cella segate, un breve tratto sul tetto e poi una fune con lenzuoli e asciugamani, per calarsi dall'alto. Il caso venne chiuso, poi – ad anni di distanza - riaperto e archiviato ma secondo una versione dei fatti, si trattò di una messinscena e i due detenuti uscirono, grazie ad aiuti esterni, direttamente dalla porta principale.
Un'altra fuga dal carcere che fece un certo scalpore avvenne nel 1986 quando Fabio De Angelis – che si trovava in cella, in attesa di giudizio per furto - utilizzò un cacciavite per smontare una serratura e con due calci ben assestati sfondò la porta del locale caldaia per poi scappare, come si evince dai giornali dell'epoca reperiti e messi a disposizione dalla Biblioteca di Stato. Sulle fughe dal carcere del Titano, che fino al 1960 si trovava nella prima Rocca, ci sono tantissimi precedenti nei secoli passati e Giuliano Giardi li ha raccontati in un libro pubblicato quest'anno: “Storie di galera, galeotti ed evasioni dalle carceri sammarinesi”.
Un'altra fuga dal carcere che fece un certo scalpore avvenne nel 1986 quando Fabio De Angelis – che si trovava in cella, in attesa di giudizio per furto - utilizzò un cacciavite per smontare una serratura e con due calci ben assestati sfondò la porta del locale caldaia per poi scappare, come si evince dai giornali dell'epoca reperiti e messi a disposizione dalla Biblioteca di Stato. Sulle fughe dal carcere del Titano, che fino al 1960 si trovava nella prima Rocca, ci sono tantissimi precedenti nei secoli passati e Giuliano Giardi li ha raccontati in un libro pubblicato quest'anno: “Storie di galera, galeotti ed evasioni dalle carceri sammarinesi”.
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