Una distrazione costata cara, quella occorsa ad un dipendente della ASA San Marino spa, nel marzo 2016. Stava parlando con una collega, in prossimità della corsia riservata al transito dei carrelli elevatori, quando ad un tratto – indietreggiando – avrebbe oltrepassato la linea, venendo investito da un mezzo in retromarcia. Il lavoratore aveva riportato fratture giudicate guaribili in 114 giorni. Alla sbarra – allora – sono finiti Emilio Amati e Roberto Amati – rispettivamente legale rappresentante, e responsabile del servizio prevenzione e protezione dell'Azienda –, e Giuseppe Zanotti: il dipendente che, nell'occasione, aveva condotto il carrello elevatore. Lesioni colpose: questa – per tutti - l'accusa principale; oltre a violazioni – a vario titolo – della normativa antinfortunistica. All'udienza finale, oggi, non era presente la parte civile, essendo già stato risarcito l'infortunato. Il Procuratore del Fisco, nella requisitoria, ha sottolineato come - dalle risultanze processuali - l'infortunio fosse probabilmente imputabile, in via prevalente, al comportamento imprudente del malcapitato. Non sono mancati dubbi, tuttavia, sulla visibilità, della segnaletica. I difensori dei vertici aziendali, dal canto loro, hanno tra le altre cose ricordato il forte impegno dell'ASA, sul fronte della sicurezza. Il Commissario della Legge Battaglino, ha assolto infine gli imputati - “perché i fatti non sussistono” - relativamente a 4 dei 5 capi di imputazione. Condannato invece ad una sanzione pecuniaria di 1.550 euro – per una violazione amministrativa - Emilio Amati.
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