Una parte dei fondi che gli vengono contestati dai magistrati di Siena, che indagano sulla vicenda del Monte dei Paschi, lo aveva depositato a San Marino. Valori già posti sotto sequestro, per un totale di oltre 10 milioni di euro, fra titoli e conti correnti. Oggi a volerci vedere chiaro è anche il Tribunale sammarinese, che per Alessandro Toccafondi, ex vice capo dell'area finanza della banca senese, ha disposto un'indagine con l'accusa di riciclaggio di denaro. Disposto anche il sequestro di circa 1 milione e 700 mila euro, ancora depositati sul Titano come fondi di rimpatrio giuridico, somme cioè oggetto di scudo fiscale ma non trasferite materialmente in Italia. Toccafondi, accusato insieme al suo capo, Gianluca Baldassarri, farebbe parte di quella che per i magistrati senesi aveva assunto le connotazioni di una “struttura plurisoggettiva organizzata, nella quale garantivano loro adeguato supporto e connivenze, e in cui avevano assunto un ruolo verticistico e di organizzazione dell'associazione criminale". Questo recita il decreto di sequestro dei loro capitali e il dispositivo di arresto. Toccafondi è difeso dagli avvocati Alessandro Diddi di Roma e Filippo Cocco di Rimini, e a loro ha fatto sapere che intende collaborare con la giustizia sammarinese e si è reso disponibile per essere presente a San Marino ed essere sentito in merito alle accuse che gli vengono addebitate. Sui depositi effettuati, e oggi sotto sequestro, aveva già avuto modo di sostenere che si trattasse di importi frutto del suo lavoro. Estranei alle tangenti contestate per Monte dei Paschi, e non collegati ad Antonveneta, ad Alexandria e Santorini.
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