Davanti al gip di Bologna, Letizio Magliaro, che ha tenuto l'interrogatorio di garanzia su rogatoria del gip di Trani, il conte Gaetano Manzoni Borghesi si dice “costernato”, ma tiene la linea, la stessa tenuta davanti al commissario della legge di Bona, nell'indagine parallela aperta a San Marino: “Tutte le vendite di armi, anche quelle oggetto di contestazione, sono state fatte seguendo con scrupolo le leggi di San Marino: inoltrando richiesta e documenti di identità alla Gendarmeria e procedendo alla vendita solo dopo il loro nullaosta”. Così riferisce il suo legale bolognese, Maria Grazia Tuffariello, anche sulle riflessioni in merito alla dimensione del giro di armi: 200 pezzi venduti in due anni, “non un numero esorbitante”. Contestata l'associazione a delinquere: “Mai conosciuti i personaggi coinvolti”. Ancora, Manzoni Borghesi si dice disponibile a rendere tutta la collaborazione necessaria”, ma resta al carcere della Dozza. Il suo legale starebbe valutando se adire al tribunale del riesame o alla richiesta di attenuazione della misura cautelare, viste anche le condizioni di salute del suo assistito che definisce “compromesse”. Intanto, interviene il titolare della GLS San Marino, Germano Bollini, che precisa la sua estraneità ai fatti: “Il coinvolgimento dei corriere della GLS sede di Bari nulla ha che vedere con la sede sammarinese. Ho collaborato con la Gendarmeria sammarinese fornendo tutte le informazioni sul caso”.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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