Luciano Cardelli è in carcere.
Si è presentato spontaneamente questa mattina, dopo la conferma in appello della condanna a 4 anni e 1 mese di detenzione per riciclaggio.
In primo grado il giudice Battaglino aveva disposto, oltre alla stessa pena detentiva e all’interdizione dai pubblici uffici per due anni e mezzo, anche la confisca per equivalente fino 14 milioni di euro.
Questa la somma che l’accusa aveva calcolato come riciclata, in relazione al trasferimento di ingenti somme di denaro ritenute di provenienza illecita: nello specifico la criminalità cinese che operava in Toscana, attraverso la raccolta abusiva di risparmio con il money transfer. I movimenti di denaro erano passati attraverso la finanziaria che il commercialista sammarinese presiedeva - la FinInternational - oggi liquidata.
Il giudice Brunelli ha annullato la confisca, in ragione del principio di “eguaglianza e di proporzione”. “Sarebbe stato ingiusto, commenta l'avvocato Paolo Reffi, che Cardelli si vedesse confiscate somme che non sono nella sua disponibilità e che non sono mai state nella sua disponibilità personale perchè era un servizio che rendeva ai clienti.” Per la difesa di Cardelli la conferma della prigionia “rimane una sentenza molto severa”." Questo reato, sottolinea Reffi, è stato in gran parte realizzato sotto l'impero della precedente legge che prevedeva pene molto meno severe e che avrebbe visto tutti gli episodi prescritti. La legge del 2008 ha non solo aumentato le pene ma anche stabilito la continuatività dei reati. Gli episodi posti in essere dopo l'entrata in vigore dell'ultima normativa, sottolinea la difesa di Cardelli, erano pochissimi”.
Sonia Tura
Si è presentato spontaneamente questa mattina, dopo la conferma in appello della condanna a 4 anni e 1 mese di detenzione per riciclaggio.
In primo grado il giudice Battaglino aveva disposto, oltre alla stessa pena detentiva e all’interdizione dai pubblici uffici per due anni e mezzo, anche la confisca per equivalente fino 14 milioni di euro.
Questa la somma che l’accusa aveva calcolato come riciclata, in relazione al trasferimento di ingenti somme di denaro ritenute di provenienza illecita: nello specifico la criminalità cinese che operava in Toscana, attraverso la raccolta abusiva di risparmio con il money transfer. I movimenti di denaro erano passati attraverso la finanziaria che il commercialista sammarinese presiedeva - la FinInternational - oggi liquidata.
Il giudice Brunelli ha annullato la confisca, in ragione del principio di “eguaglianza e di proporzione”. “Sarebbe stato ingiusto, commenta l'avvocato Paolo Reffi, che Cardelli si vedesse confiscate somme che non sono nella sua disponibilità e che non sono mai state nella sua disponibilità personale perchè era un servizio che rendeva ai clienti.” Per la difesa di Cardelli la conferma della prigionia “rimane una sentenza molto severa”." Questo reato, sottolinea Reffi, è stato in gran parte realizzato sotto l'impero della precedente legge che prevedeva pene molto meno severe e che avrebbe visto tutti gli episodi prescritti. La legge del 2008 ha non solo aumentato le pene ma anche stabilito la continuatività dei reati. Gli episodi posti in essere dopo l'entrata in vigore dell'ultima normativa, sottolinea la difesa di Cardelli, erano pochissimi”.
Sonia Tura
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