Ripreso il processo a carico di due dipendenti dell'ex servizio di igiene ambientale accusati di aver preso mazzette per eludere i controlli nei cantieri, e di alcuni imprenditori. Da domani si entra nel vivo coi tanti testimoni.
Michel Philippe Burgagni, nome già noto nelle passate inchieste Vulcano e Titano, come l'imprenditore che fu vessato dagli sgherri della camorra, ha voluto parlare davanti al commissario della legge Buriani ed il suo difensore, avvocato Andrea Belluzzi, chiedeva anche la nullità degli atti contro di lui, perché nella prima udienza del 24 giugno scorso era stato dichiarato irreperibile. “Ero nascosto – ha detto l'imprenditore – per motivi di sicurezza personale, ho subìto minacce, tanti sapevano quello che ho patito a causa della camorra, anche la mia famiglia era in pericolo. Ma alcuni della gendarmeria – ha aggiunto – sapevano dove rintracciarmi”. Secondo il giudice però, doveva esserci un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria. Assente invece l'avvocato Maurizio Proietti, per l'accusa stretto collaboratore dell'avvocato Livio Bacciocchi, a sua volta imputato. E' stato dichiarato contumace, cosa che potrà essere revocata se dovesse presentarsi alle prossime udienze. Corposa la lista dei testimoni, quasi 60 i nomi presentati; assieme a Michel Burgagni compaiono come imputati gli imprenditori edili, all'epoca, Marco Mini e Laura Zanetti, mentre Paolo Berardi e Davide Mularoni sono i due pubblici funzionari accusati di corruzione.
Francesca Biliotti
Michel Philippe Burgagni, nome già noto nelle passate inchieste Vulcano e Titano, come l'imprenditore che fu vessato dagli sgherri della camorra, ha voluto parlare davanti al commissario della legge Buriani ed il suo difensore, avvocato Andrea Belluzzi, chiedeva anche la nullità degli atti contro di lui, perché nella prima udienza del 24 giugno scorso era stato dichiarato irreperibile. “Ero nascosto – ha detto l'imprenditore – per motivi di sicurezza personale, ho subìto minacce, tanti sapevano quello che ho patito a causa della camorra, anche la mia famiglia era in pericolo. Ma alcuni della gendarmeria – ha aggiunto – sapevano dove rintracciarmi”. Secondo il giudice però, doveva esserci un provvedimento emesso dall'autorità giudiziaria. Assente invece l'avvocato Maurizio Proietti, per l'accusa stretto collaboratore dell'avvocato Livio Bacciocchi, a sua volta imputato. E' stato dichiarato contumace, cosa che potrà essere revocata se dovesse presentarsi alle prossime udienze. Corposa la lista dei testimoni, quasi 60 i nomi presentati; assieme a Michel Burgagni compaiono come imputati gli imprenditori edili, all'epoca, Marco Mini e Laura Zanetti, mentre Paolo Berardi e Davide Mularoni sono i due pubblici funzionari accusati di corruzione.
Francesca Biliotti
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