Addio ad una delle più influenti scienziate della sua generazione, carismatica ed elegante italiana. La stampa internazionale, nella sua versione cartacea e in quella online, piange così la scomparsa di Rita Levi Montalcini, morta ieri a Roma all'età di 103 anni. E ripercorrendo la lunga biografia, sottolinea le grandi sfide di una donna che ha contribuito alla "rinascita della democrazia" in Italia. In Gran Bretagna la BBC ONLINE dedica un lungo articolo alla "carismatica e tenace" italiana mentre il DAILY MAIL sottolinea come la donna "fu costretta a mantenere il suo lavoro segreto nell'Italia del fascismo". Per THE GUARDIAN, Levi-Montalcini "é stata capace di affrontare con eguale serenità le durezze della crudeltà fascista e la repressione con cui ebbe a che fare essendo ebrea; la pratica in segreto della medicina in tempo di guerra; le difficoltà dei pregiudizi e della discriminazione contro le donne e il semi-isolamento e le sfide di chi lavora per l'innovazione della scienza". In Francia "Muore il Nobel Levi-Montalcini" è il titolo de LE FIGARO che ripercorre la lunga biografia della scienziata e senatrice a vita. LE NOUVEL OBSERVATEUR ripercorre invece la scoperte sul fattore di crescita delle fibre nervose che gli valse il Nobel per la medicina del 1986 e ripropone un articolo - dal titolo "L'amica vecchiaia" - uscito più di 10 anni fa su LIBERATION, nel quale si evidenzia come, nel caso della Montalcini, "la vecchiaia non sia sinonimo di senilità". Lo spagnolo EL PAIS dedica due articoli alla morte della scienziata. Nel primo, intitolato con le parole di Giorgio Napolitano, "Fu un esempio per la libertà e la rinascita della democrazia italiana", si sofferma sulle reazione dell'Italia, che ha accolto con "unanime dolore" la dipartita di una donna "coccolata come una nonna tenera e saggia". Nel suo necrologio, il foglio madrileno piange quindi la scomparsa di "una neurologa impegnata e perseverante". "Addio a Rita-Levi Montalcini" è invece il titolo de EL MUNDO, che ricorda la "lavoratrice instancabile, laica e femminista a oltranza". Oltreoceano, dove la Montalcini insegnò per alcuni anni, la sua morte rimbalza sui principali quotidiani. "Una rivoluzionaria nello studio del cervello" sottolinea il NEW YORK TIMES nel suo necrologio, ricordando la sua "presenza elegante, sicura e appassionata, ricercata oratrice fino a tarda età". Il WASHINGTON POST, in un lungo articolo, ripercorre la vita di "una dei più influenti scienziati della sua generazione, particolarmente ammirevole per gli ostacoli che, quando iniziò la sua carriera, le donne di tutto il mondo incontravano lavorando nella scienza". Mentre il LOS ANGELES TIMES ricorda come la sua "scoperta istituì un intero, nuovo campo dello studio della biologia".
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