L'infortunio di Luciano Lanzarini, morso da un crotalo atrox albino, tra gli esemplari di serpente a sonagli più velenosi che esistano, ha richiesto l'attivazione delle procedure di integrazione da tempo introdotte tra i servizi ospedalieri sammarinesi e italiani, e che nel caso specifico hanno dato buoni risultati: grazie ai rapporti tra pronto soccorso e la rete italiana dei centri antiveleni infatti, è stato possibile individuare in pochissimo tempo l'unico centro con disponibilità dell'antidoto, il Niguarda di Milano, giunto in meno di due ore dalla Lombardia a San Marino, con l'elisoccorso di Ravenna. Ma ne servivano altre, ben 12, perché intanto progrediva l'emolisi a livello dell'arto: altri sieri sono stati trovati a Monaco di Baviera, ma viste le condizioni di Lanzarini è stato trasferito direttamente al centro antiveleni di Pavia, meglio attrezzato per utilizzare la rete internazionale e reperire ulteriori fiale di antidoto provenienti, presumibilmente, da oltreoceano, indispensabili per bloccare l'avvelenamento. Intanto altre due dosi di antidoto sono state reperite a Londra. La direzione dell'Iss, che si mantiene in contatto col San Matteo, riferisce che il circolo artero-venoso dell'arto interessato è conservato: la funzionalità della mano non dovrebbe dunque essere totalmente compromessa. Lanzarini resta comunque in prognosi riservata, per almeno 48 ore, infatti risulta molto affaticato e parla a stento.
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